EPATITE C, SE LA CONOSCI LA CURI
La Regione Umbria, in attuazione dell’art. 25-sexies del D.L. 30 dicembre 2019, n. 162, promuove la realizzazione di uno screening totalmente gratuito, una tantum per un unico test, nei confronti di:
- tutta la popolazione iscritta all’anagrafe sanitaria, inclusi gli Stranieri Temporaneamente Presenti, e nata dal 1969 al 1989;
- dei soggetti seguiti dai servizi pubblici per le Dipendenze (SerD), indipendentemente dalla coorte di nascita e dalla nazionalità;
- dei soggetti detenuti in carcere, indipendentemente dalla coorte di nascita e dalla nazionalità.
LO SCREENING GRATUITO NELLA POPOLAZIONE NATA TRA IL 1969 E IL 1989
L’attivazione dello screening ha lo scopo di rilevare le infezioni da virus dell’epatite C ancora non diagnosticate, migliorare la possibilità di una diagnosi precoce, avviare i pazienti al trattamento onde evitare le complicanze di una malattia epatica avanzata e delle manifestazioni extraepatiche, nonché ridurre al massimo la circolazione del virus nella coorte oggetto dello screening, impendendo nuove infezioni.
Come fare il test
Il test offerto alla popolazione nata tra il 1969 e il 1989 prevede un prelievo di sangue venoso per la ricerca degli anticorpi contro l’epatite C (test HCV Ab) da eseguire presso i punti prelievo individuati dalle Aziende USL.
Il test è gratuito, non è necessario essere a digiuno e non è necessaria la ricetta medica.
Riceverai una lettera di invito per poter prendere un appuntamento per il prelievo sul portale dedicato.
Si può effettuare il test di screening anche in occasione della prenotazione al CUP per altri esami ematochimici.
Cosa succede dopo il test
In caso di esito del test negativo non saranno necessari ulteriori accertamenti e il referto sarà scaricabile on-line e consultabile sul proprio fascicolo sanitario elettronico.
Se il test per la ricerca degli anticorpi contro l’epatite C risulta positivo, il laboratorio eseguirà immediatamente, sullo stesso campione, uno o più test di conferma (test per la ricerca dell’antigene HCV - HCV Ag - e/o test per la ricerca di HCV-RNA).
In caso di esito positivo per la ricerca di materiale genetico del virus (test HCV-RNA) il cittadino potrà recarsi al CUP con il referto e prenotare presso uno dei Centri specialistici di riferimento la visita specialistica (sempre senza prescrizione, né pagamento di un ticket) per effettuare gli approfondimenti diagnostici necessari.
Il Centro Specialistico redigerà la certificazione per ottenere l’esenzione per patologia, qualora il paziente decida di avvalersene, prescriverà gli approfondimenti diagnostici necessari e la terapia, programmerà le successive visite di controllo, informando il MMG del programma di follow-up da seguire durante e dopo la terapia al fine di monitorare gli eventuali effetti collaterali e l’outcome della terapia stessa.
Chi è donatore di sangue deve fare lo screening?
In occasione di ogni donazione di sangue, il donatore è sottoposto a test diagnostici che ricercano l’infezione da virus HCV (ricerca del virus e la ricerca degli anticorpi). Per questo motivo, non è necessario che i donatori di sangue aderiscano allo screening. Tuttavia i donatori potrebbero ricevere ugualmente la lettera di invito allo screening, dal momento che la tempestiva identificazione dei donatori e la conseguente esclusione dallo screening potrebbe non essere garantita.
CHE COSA È L’EPATITE C
È un'infezione del fegato causata dal virus dell'epatite C. Può variare da una malattia lieve che dura poche settimane a una malattia grave a lungo termine. L'epatite C è spesso descritta come "acuta", in caso di nuova infezione, o "cronica", per una un’infezione a lungo termine.
L'epatite C acuta si verifica entro i primi 6 mesi dall’esposizione al virus. Può essere una malattia a breve termine che guarisce spontaneamente con l’eliminazione del virus, ma in più della metà delle persone che vengono infettate si svilupperà un'infezione cronica.
L'epatite C cronica può essere un'infezione permanente se non trattata. L'epatite C cronica può causare seri problemi di salute, inclusi danni al fegato, cirrosi (cicatrizzazione del fegato), cancro al fegato e persino la morte.
In Italia si stima che circa lo 0,5% della popolazione abbia una forma cronica di epatite C.
Per quanto riguarda l’Umbria, considerando la fascia di popolazione nata tra il 1969 e il 1989, si può dunque stimare che circa 1.200 persone siano attualmente positive, molte di queste senza esserne a conoscenza.
COME SI TRASMETTE
Il virus dell'epatite C si trasmette entrando in contatto con il sangue di una persona infetta.
Questo può avvenire attraverso:
Condivisione di aghi e siringhe
Nascita: circa il 6% dei bambini nati da madri infette contrarrà l'epatite C
Esposizioni sanitarie: sebbene non comuni, le persone possono contrarre l'infezione quando gli operatori sanitari non seguono le misure adeguate necessarie per prevenire la diffusione di infezioni trasmesse per via ematica. Di contro gli operatori sanitari stessi, che durante la loro attività entrano a contatto con il sangue dei proprio pazienti, sono esposti ad un rischio di contrarre l’epatite C maggiore rispetto a quello della popolazione generale.
Sesso con una persona infetta: sebbene non comune, l'epatite C può diffondersi durante i rapporti sessuali che possono provocare piccole ferite nella zona genitale. Le infezioni sono state segnalate più spesso tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e la misura di prevenzione principale per la trasmissione dell’epatite C in ambito sessuale consiste nell’utilizzo del preservativo.
Tatuaggi o piercing non regolamentati (in strutture non autorizzate, ambienti informali o con strumenti non sterili)
Condivisione di oggetti personali (rasoi, tagliaunghie, spazzolini da denti e altri oggetti che potrebbero essere entrati in contatto con sangue infetto, anche in tracce non visibili a occhio nudo)
Trasfusioni di sangue e trapianti di organi: prima dello screening introdotto dal 1992, l'epatite C si diffondeva anche attraverso trasfusioni di sangue e trapianti di organi. Ora, il rischio di trasmissione ai destinatari di sangue o emoderivati è estremamente basso.
L'epatite C non si trasmette condividendo posate, allattando, abbracciandosi, baciandosi, tenendosi per mano, tossendo o starnutendo, utilizzando in comune servizi igienici, bagni e saune. Inoltre, non si diffonde attraverso il cibo o l'acqua.
Non esiste attualmente un vaccino per prevenire l’infezione da epatite C, quindi l’adozione di misure igieniche volte a evitare il contatto con sangue contaminato è l’unica forma di prevenzione disponibile.
COME SI MANIFESTA
Molte persone appena infettate dal virus dell'epatite C (epatite acuta) non hanno sintomi, non sembrano malate né si sentono male, e quindi non sanno di essere infette. Alcune persone possono sviluppare sintomi 2-12 settimane dopo l'esposizione al virus come: colorazione gialla della pelle e degli occhi, inappetenza, mal di stomaco, vomito, febbre, urine scure, colore chiaro delle feci, dolori articolari e sensazione di stanchezza.
La maggior parte delle persone con epatite C cronica non presenta alcun sintomo o presenta solo sintomi generali come stanchezza cronica e depressione. Molte persone alla fine sviluppano una malattia epatica cronica, che può evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi (cicatrizzazione del fegato) al cancro al fegato. La malattia epatica cronica nelle persone con epatite C di solito si manifesta lentamente, senza alcun segno o sintomo, per diversi decenni. L'infezione da virus dell'epatite C cronica spesso non viene riconosciuta fino a quando le persone non vengono sottoposte a screening per la donazione di sangue o fino a quando non viene rilevato un valore anomale negli esami del sangue.
Una persona positiva al virus può sempre trasmetterlo, anche quando non ha alcun sintomo.
COME FUNZIONA LA TERAPIA
La terapia è raccomandata per tutte le persone, comprese le donne non gravide, con epatite C acuta o cronica. Prevede la combinazione di più farmaci da assumere per via orale (pillole), di solito per solo 8-12 settimane, e cura oltre il 95% dei casi con pochi effetti collaterali, risultando tra i più potenti trattamenti antivirali oggi disponibili.
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Ministero della Salute - Epatite C
Istituto Superiore di Sanità - Epatite virale
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