Ferme restando le definizioni generali di cui alla vigente legislazione regionale e statale in materia, si fa esplicito riferimento alla terminologia degli standard e delle best practice internazionali prese a riferimento, ovvero ArchiMate, TOGAF, PRINCE2, PM2, ITIL, BPMN, UML, e sono utilizzate le seguenti definizioni:
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Agenda digitale dell'Umbria (art.3, comma 2, l.r. n.9/2014) – percorso partecipato e collaborativo volto a definire impegni condivisi, anche con specifici accordi di programma, da parte di tutti i soggetti pubblici e privati operanti sul territorio, per l'attuazione delle azioni di sistema ed il monitoraggio dei risultati ottenuti, per lo sviluppo della società dell'informazione e della conoscenza in Umbria;
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digitale - applicare la cultura, i processi, i modelli di business e le tecnologie dell'era di Internet per rispondere alle aspettative crescenti della gente [da Tom Loosemore, definitionofdigital.com]
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accesso unico – la visione del Programma di intervento sull'accesso unico è, in grande sintesi, la seguente: "Dare a cittadini, imprese e professionisti un unico punto di riferimento per l'accesso ai servizi delle PA dell'Umbria, a partire dai procedimenti del SUAPE (edilizia ed attività produttive), mettendo al centro le esigenze dell'utente anche nella fase orientativa (prima della presentazione dell'istanza [ndr pratica]) e ridisegnando i servizi delle PA coinvolte per ridurre la complessità odierna che affronta l'utente per relazionarsi con i vari enti coinvolti nonchè aumentare l'interoperabilità tra enti, fornendo a tutti informazioni certificate ed abilitando nuovi servizi da parte di professionisti/intermediari in un'ottica sussidiaria." [derivata da DGR n.36/2018] – l'accesso unico si sostanzia in tre componenti: il Presidio organizzativo dell'Accesso unico, l'Interoperabilità per l'accesso unico (vedi anche BRIC), il Portale di accesso unico (c.d. "UmbriaFacile");
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adempimenti necessari (anche: modalità di adempimento) – insieme di pratiche da presentare, procedimenti da attivare, ed altre operazioni da compiere per agire nel rispetto di tutte le norme previste, per lo svolgimento di una certa attività regolata oppure, più in generale, in occasione di un evento della vita (o di business);
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aggregazione – accordo tra due o più amministrazioni aggiudicatrici o enti aggiudicatori per la gestione comune di alcune o di tutte le attività di programmazione, di progettazione, di affidamento, di esecuzione e di controllo per l'acquisizione di beni, servizi o lavori [da d.lgs. 50/2016, art.3, lettera fffff)];
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attori coinvolti (in un'attività, servizio, ecc) – soggetti giuridici, pubblici e privati, coinvolti a qualsiasi titolo in un'attività, servizio, pratica, processo, procedimento, ecc
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ANPR (anagrafe nazionale della popolazione residente) – l'anagrafe centrale di tutti i cittadini e i residenti in Italia. E' una piattaforma abilitante nazionale che contiene i dati anagrafici, gli indirizzi di residenza e domicilio (fisico e digitale) e rappresenta l'archivio di riferimento delle persone fisiche per tutti gli altri sistemi nazionali (migrazione da anagrafi locali ad anagrafe centrale in corso) [da Piano triennale ICT, 2017];
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amministrazione (anche pubblica amministrazione o PA) – soggetti giuridici di cui all'art.1, comma 2, del d.lgs. n.165/2001, ed anche i loro consorzi o associazioni per qualsiasi fine istituiti, gli enti pubblici economici e le autorità di sistema portuale;
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amministrazione a cui va presentata la pratica – l'amministrazione, il capofila dell'aggregazione o la forma associata che eroga i servizi necessari a presentare la pratica;
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amministrazione aperta – vedere: open government
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Amministrazione regionale allargata (art.5, comma 1, della l.r. n.9/2014; art.11, comma 1, della l.r. n.8/2011; art.1, comma 3, della l.r. n.11/2006) – giunta regionale, agenzie ed enti strumentali regionali, altri organismi comunque denominati controllati dalla Regione medesima, aziende sanitarie ed enti del servizio sanitario regionale. L'Assemblea legislativa regionale ne è parte, nel rispetto della sua autonomia organizzativa;
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Autonomie locali (art.11, comma 2, l.r. n.8/2011) – enti locali, loro consorzi ed associazioni, agenzie ed altri organismi dipendenti o strumentali degli enti locali, concessionari di servizi pubblici regionali e locali e ai soggetti privati limitatamente allo svolgimento di attività di pubblico interesse nelle materie di competenza regionale;
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API first - strategia di sviluppo e realizzazione di servizi e applicazioni che prevede lo sviluppo di un'API prima di realizzare un'applicazione o una pagina web o un'applicazione mobile. In altri termini, la definizione dei canali di erogazione del servizio è logicamente e cronologicamente successiva allo sviluppo dell'API [da Piano triennale ICT, 2017];
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API (application programming interface) - interfaccia per la programmazione di applicazioni, ovvero serie di convenzioni adottate dagli sviluppatori di software per definire il modo con il quale va richiamata una determinata funzione di un'applicazione software. Il "Modello di interoperabilità" del Piano triennale per l'ICT definisce le regole e le convenzioni che le PA, e gli altri soggetti che aderiscono ad SPC, devono adottare per sviluppare servizi abilitati all'integrazione applicativa [da Piano triennale ICT, 2017] - vedere anche "interfaccia di servizio";
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API pubblica - API descritta pubblicamente in un API store. Per usare l'API può essere necessaria una richiesta di sottoscrizione (che potrà essere inviata da una certa tipologia di utenza o da chiunque si identifichi) oppure ad uso libero non autenticato;
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API privata - API descritta in un API store ma la cui descrizione è visibile solo ad una certa tipologia di utenza abilitata. Per usare l'API è necessaria una richiesta di sottoscrizione fatta da una certa utenza;
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API store - catalogo delle API messe a disposizione da una organizzazione - l'API store della Regione Umbria è disponibile in apistore.regione.umbria.it
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app (o app mobile) – applicazione dedicata a dispositivi (device) di tipo mobile, quali smartphone o tablet. Si differenzia dalle tradizionali applicazioni per la concezione che racchiude in sé, caratterizzata da una semplificazione ed eliminazione del superfluo, al fine di ottenere leggerezza, essenzialità e velocità, ed usabilità nei dispositivi mobili rispetto ai computer desktop [derivata da Piano triennale ICT, 2017];
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webAPP - tipo di app che consiste in un collegamento ad un'applicazione remota accessibile via Internet tramite un'interfaccia utente, residente o meno nel dispositivo mobile [da Piano triennale ICT, 2017];
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applicazione (application ed anche applicazione software o applicazione IT) – specifica istanza di uno o più moduli software, dispiegati ed in esercizio per supportare una o più funzioni di business;
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istanza (in senso informatico) – la concretizzazione, unica e specifica di una classe generica di oggetti;
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classe (in senso informatico) – una specifica categoria di oggetti descritta attraverso uno o più attributi caratteristici;
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modulo software (software module) – la specifica istanza di prodotti software opportunamente installati e configurati, che girano su una specifica istanza hardware;
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prodotto software (software product) – specifica versione di un programma per elaboratore, come ad esempio "Microsoft Access 97" oppure un prodotto sviluppato su apposite specifiche dettate dal committente;
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funzione di business (business function) – un insieme di responsabilità e di operazioni svolte da un'organizzazione, o da una classe di utenti, che richiede l'uso di una o più applicazioni;
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capacità organizzativa stabile (capability) – una funzione di business fornisce, ad una organizzazione, una o più capacità di fare cose. Ogni capacità può essere suddivisa in sotto-capacità;
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atti di assenso comunque denominati – autorizzazioni, concessioni, licenze, pareri, intese, nulla osta e altri atti di assenso comunque denominati, necessari per rispondere ad adempimenti necessari;
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attività economiche e produttive di beni e servizi (o Attività produttive) – tutte le attività economiche private non salariate aventi normalmente quale corrispettivo una forma di retribuzione, che comprendono in particolare quelle di carattere industriale, commerciale, artigianale e delle libere professioni [da Regione Sardegna];
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attività edilizia – l'attività edilizia riguarda tutte le tematiche inerenti i titoli abilitativi per opere edilizie, la realizzazione di nuovi edifici ed il recupero di quelli esistenti, i relativi procedimenti, nonché le norme per l'uso degli edifici e per l'agibilità degli stessi [da Regione Umbria];
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attività edilizia libera – l'attività edilizia realizzabile senza titolo abilitativo, quindi in regime di attività libera, pur nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività edilizia (in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all'efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al d.lgs. n. 42/2004);
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attività regolata – attività edilizia non libera, attività economiche e produttive di beni e servizi, o altra attività per cui le norme richiedono adempimenti necessari a carico di chi le svolge;
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attività in un processo (o task) – vedere: processo;
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avvisatura digitale – vedere: PagoPA;
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avviso di pagamento – vedere PagoPA;
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avvisi e notifiche di cortesia – vedere: sistema di avvisi e notifiche di cortesia;
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banca dati (o base dati o database) – qualsiasi complesso organizzato di dati, ripartito in una o più unità dislocate in uno o più siti [derivata da d.lgs. n.196/2003];
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banca dati di interesse regionale (art.16, l.r. n.8/2011) – banca dati facente parte, a livello di territorio regionale, di un sistema di banche dati coordinate secondo modelli cooperativi ed uniformi (infrastruttura dati) nel rispetto delle competenze istituzionali proprie di ciascun soggetto nel trattamento e nella titolarità dei dati. l'insieme di tali banche dati è detto BDIR;
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banca dati regionale di integrazione e coordinamento o BRIC (art.42, l.r. n.8/2011) – istituita dalla Regione al fine di rendere trasparenti le informazioni e uniformare i procedimenti - in connessione all'accesso unico (vedi) - e per l'integrazione ed il coordinamento (a) dei servizi pubblici, (b) delle informazioni di cui al comma 3 dell'art.42 (catalogo, moduli, cruscotto stato pratiche, dati d'uso) e (c) delle banche dati di interesse regionale; si sostanzia in una base di conoscenza implementata con tecniche di data warehousing
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back end - in informatica indica le interfacce che hanno come destinatario un programma. Un'applicazione di back end è un programma con il quale l'utente interagisce indirettamente, solitamente attraverso un'applicazione di front end [da Piano triennale ICT, 2017];
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back office - si contrappone al front office ed è quella parte di un'organizzazione che comprende tutte le attività proprie che contribuiscono alla sua gestione operativa: dagli aspetti tecnici legati alla produzione e all'esercizio delle funzioni tipiche, alle attività di gestione dell'organizzazione e dei procedimenti amministrativi. In pratica, il back office è tutto ciò che l'utente non vede ma che consente la realizzazione dei servizi a lui destinati [da Piano triennale ICT, 2017];
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base di conoscenza – insieme di dataset riferiti ad uno o più domini di conoscenza (vedi):
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base registry - termine utilizzato nell'ambito del European Interoperability Framework per indicare fonti affidabili, autentiche e ufficiali di dati particolarmente rilevanti prodotte dalle Pubbliche amministrazioni (e.g. persone, strade, edifici, organizzazioni, ecc.). Questi dati costituiscono il fondamento per la costruzione di servizi pubblici e le Pubbliche amministrazioni titolari hanno il compito pertanto di gestirli secondo chiari requisiti di qualità, sicurezza e privacy. All'interno dei base register si distinguono le basi dati di interesse nazionale (art.60 CAD), le banche dati trasversali e le risorse (dizionari, glossari, ontologie, ecc.) [da Piano triennale ICT, 2017];
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business case – Il quadro esigenziale contenuto nel "business case" serve a documentare la giustificazione per l'esecuzione di un progetto in base ai costi stimati (non solo per lo sviluppo e l'implementazione, ma anche i costi che dovranno essere sostenuti durante l'esercizio e la manutenzione) rispetto ai benefici previsti, prendendo inoltre in considerazione gli eventuali rischi correlati e le tempistiche necessarie. Il documento individua, sulla base dei dati disponibili, gli obiettivi generali da perseguire attraverso la realizzazione dell'intervento, i fabbisogni della collettività posti a base dello stesso, le specifiche esigenze qualitative e quantitative che devono essere soddisfatte anche in relazione alla specifica tipologia di utenza destinataria [derivata da Prince2 e d.lgs. n.50/2016];
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business intelligence – con questo termine si intende l'insieme di processi per raccogliere dati ed analizzare informazioni strategiche a scopo decisionale, la tecnologia utilizzata per implementare questi processi (vedere anche: data warehouse), oppure l'insieme di informazioni ottenute come risultato di questi processi;
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CAD (codice dell'amministrazione digitale) – il d.lgs. n.82/2005;
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cantiere formativo – vedere: laboratorio formativo
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CAPEX (capital expenditure) – spesa per investimento [da Piano triennale ICT, 2017];
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carta dei servizi (o documento sugli standard di qualità dei servizi) – "le pubbliche amministrazioni provvedono annualmente ad individuare i servizi erogati, agli utenti sia finali che intermedi, ai sensi dell'articolo 10, comma 5, del d.lgs 7 agosto 1997, n.279. Le amministrazioni provvedono altresì alla contabilizzazione dei costi e all'evidenziazione dei costi effettivi e di quelli imputati al personale per ogni servizio erogato, nonché al monitoraggio del loro andamento nel tempo" [art.10, comma 5, d.lgs. n.33/2013]. "Le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi pubblicano la carta dei servizi o il documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici" [art.32, comma 1, d.lgs. n.33/2013];
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case management – insieme dei processi di gestione del caso/pratica (in inglese case - vedere: pratica) in un'organizzazione. E' diverso dal document management (vedere);
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catalogo di dati (data catalog) – una collezione curata di metadati riferiti a set di dati [DCAT];
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centro di competenza condiviso (shared services) – struttura che fornisce servizi di supporto a chi ha la responsabilità su un intero processo, negli enti partecipanti (ad es. migrazione cloud, ecosistemi, ecc) di livello territoriale, interregionale o nazionale. Ci può essere una rete tra i centri di competenza. Si differenzia dai poli (vedi) che, invece, assumono responsabilità sul processo;
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ciclo di vita (lifecycle) – tutte le fasi consecutive o interconnesse, compresi la ricerca e lo sviluppo da realizzare, la produzione, gli scambi e le relative condizioni, il trasporto, l'utilizzazione e la manutenzione, della vita del prodotto o del lavoro o della prestazione del servizio, dall'acquisizione della materia prima o dalla generazione delle risorse fino allo smaltimento, allo smantellamento e alla fine del servizio o all'utilizzazione [da d.lgs. 50/2016, art.3, lettera hhhh)];
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CIE (carta d'identità elettronica) – documento d'identità munito di elementi per l'identificazione fisica del titolare, rilasciato su supporto informatico dalle amministrazioni comunali, con la prevalente finalità di dimostrare l'identità del suo titolare. E' una piattaforma abilitante nazionale [da Piano triennale ICT, 2017];
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cloud computing (art.2, comma 1, l.r. n.31/2013) – il modello per abilitare un accesso conveniente e su richiesta ad un insieme condiviso di risorse di calcolo configurabili, quali reti, server e servizi che possono essere rapidamente procurate ed utilizzate via rete, mediante un minimo sforzo di gestione o una minima interazione con il fornitore del servizio [derivata da NIST];
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cloud di comunità (community cloud) – un cloud realizzato da un gruppo di organizzazioni che hanno concordato requisiti condivisi in materia di sicurezza, riservatezza e di altra natura per un cloud personalizzato (privato, pubblico o ibrido) che gestiscono congiuntamente;
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cloud ibrido – un cloud che abbina un cloud privato e pubblico, solitamente con applicazioni e dati sensibili in un cloud privato e sistemi e processi più generici in un cloud pubblico;
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cloud privato – un cloud gestito in via esclusiva per un'organizzazione. Può essere gestito dall'organizzazione stessa o da un terzo, e può trovarsi in sede o in remoto;
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cloud pubblico – un cloud messo a disposizione del vasto pubblico, di proprietà di un'organizzazione che vende servizi cloud. E' cosa diversa dal cloud della PA (vedi);
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cloud della PA – il cloud definito al paragrafo 3.1 del Piano triennale ICT e dalle connesse circolari AgID (vedere cloud.italia.it);
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cloud first – principio secondo il quale, salvo comprovate ragioni tecniche/economiche, i software delle PA devono essere disegnati per essere utilizzati sul cloud della PA [derivata da Piano triennale ICT, 2017];
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CPSV-AP_IT - Profilo italiano dei metadati per la descrizione dei servizi pubblici https://www.dati.gov.it/consultazione/CPSV-AP_IT declinato a partire da quello europeo CPSV-AP;
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CPV ("Common Procurement Vocabulary") - vocabolario controllato di riferimento a livello europeo per descrivere l'oggetto degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture;
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co-design (o co-production o co-progettazione) – cooperazione tra il cliente (utente) ed il fornitore (erogatore o provider) in fase di progettazione di un nuovo prodotto/servizio. Il fornitore è chiamato a sviluppare, con piena responsabilità, ma in cooperazione con il cliente un prodotto o un sottoinsieme sulla base delle prescrizioni funzionali fornite dal cliente, rispettando gli obiettivi generali stabiliti (qualità, tempi, costi), nell'ottica della soddisfazione del cliente finale;
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co-makership (o co-produzione) – indica una forma di rapporto evoluto tra cliente (utente) e fornitore (erogatore o provider) col quale gli attori formalizzano una collaborazione operativa al fine di gestire prodotti, processi, la qualità, lo sviluppo: il fornitore viene coinvolto nei rischi e nelle opportunità potenziali del "business" del cliente con responsabilità specifica di coproduttore (comaker) con l'obiettivo di ottenere un vantaggio competitivo attraverso una fornitura sincronizzata e di qualità garantita;
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consultazioni pubbliche online tramite questionari, invio di posizioni, documenti commentabili – processi che utilizzano le tecnologie digitali ed il web in cui individui od organizzazioni sono chiamati ad esprimere la propria opinione o posizione a partire da richieste più o meno strutturate, nella forma di risposte chiuse o aperte a domande, invio di position paper o reazioni, commenti puntuali e glosse a testi disponibili online;
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community network regionale (art.2, comma 1, l.r. n.9/2014 - anche detta "comunità digitale regionale") – insieme di servizi infrastrutturali, standard/regole condivise e meccanismi di coordinamento, istituiti da una disposizione regionale e rispondenti ai requisiti previsti nel CAD, con l'obiettivo di porre le condizioni per costruire reti e comunità di conoscenza tra i soggetti su un territorio regionale e rendere possibile l'interoperabilità tra i sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni e tra queste ed i cittadini e le imprese;
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comunicazione (in senso amministrativo) – vedere: pratica;
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comunità di conoscenza – gruppo formato nell'ambito della community network regionale dagli attori coinvolti o interessati ad un argomento specifico, che possono essere soggetti appartenenti ad una o più amministrazioni ed anche soggetti esterni, in una relazione tra pari, senza ruoli gerarchici, disponibili a scambiarsi esperienze con l'obiettivo il generare conoscenza organizzata e di qualità cui ogni partecipante può avere libero accesso per migliorare la propria attività (knowledge management);
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comunità tematica – è una comunità tra persone interessate ad una funzione/dominio specifico (edilizia, commercio, resp.ICT, dati geografici, dati aperti) che deve essere supportata dai centri di competenza. Può avere natura temporanea (legata ad un output) o permanente.
Ha natura territoriale, perché prende in esame la declinazione in uno specifico territorio (considerate le l.r.) di quanto inquadrato a livello nazionale negli ecosistemi (e in un ecosistema ricadono più tematiche). Le comunità tematiche sono quindi raccordate nella community network regionale (c.d. comunità digitale) sotto la guida della Regione [derivata da DGR n.36/2018 e DGR n.888/2018]; -
comunità di soluzione/di pratica: è una comunità di chi usa (o è interessato a) una soluzione software o buona pratica applicata, e ne favorisce miglioramento e riuso. E' coordinata e supportata dal Mantainer di soluzione o pratica, che a sua volta partecipa agli ecosistemi portando le istanze dei partecipanti [derivata da DGR n.36/2018 e DGR n.888/2018];
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comunità di co-design (o di co-makership) – comunità, di durata ben delimitata, in cui portare avanti il confronto tra operatori delle PA, utenti, professionisti, ecc in connessione ad una precisa iniziativa o progetto (sia pubblico che pubblico-privato) [da DGR n.36/2018];
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aree di lavoro comune (ALC) – sono spazi in cui si sviluppa il lavoro di collaborazione delle comunità, tematiche o di co-design, che derivano dal programma di costruzione dell'accesso unico, o dai suoi processi operativi stabili a regime, nei quali è condiviso l'interesse a sviluppare "protocolli di collaborazione" ed altri output concreti sulla base di un "terms of reference". Sono di durata limitata nel tempo, ma possono essere ri-attivare successivamente quando l'interesse tornasse attuale. Non identificano immediatamente interventi da attuare, che compete alla governance complessiva, ma servono a fare proposte ed orientare/supportare la programmazione e la semplificazione. L'attivazione delle ALC avviene progressivamente per garantire la sostenibilità della partecipazione per tutte le amministrazioni interessate e prevede la contestuale apertura di un ambiente di collaborazione on line dedicato [da network.ot11ot2.it];
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protocollo di collaborazione - nel contesto della governance dell'accesso unico o delle Aree di Lavoro Comune, sono regole comuni scritte in accordo tra le Amministrazioni coinvolte in uno o più servizi entrati in accesso unico. Possono assumere la forma di standard, riferimenti di metodo o di contenuto, linee guida. Costituiscono un "minimo comun denominatore",sotto il cui livello non scendere, ferma restando la possibilità per ogni Amministrazione di adattarli alle proprie necessità [da network.ot11ot2.it];
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terms of reference (TOR) – documento utilizzato per definire con chiarezza obiettivi, output da produrre, tempi massimi, attori coinvolti, metodi e contenuti di una attività affidata ad una Area di Lavoro Comune [da network.ot11ot2.it];
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concentrazione dei regimi amministrativi di cui all'art.19-bis L. n.241/1990– "1. Sul sito istituzionale di ciascuna amministrazione è indicato lo sportello unico, di regola telematico, al quale presentare la SCIA, anche in caso di procedimenti connessi di competenza di altre amministrazioni ovvero di diverse articolazioni interne dell'amministrazione ricevente. Possono essere istituite più sedi di tale sportello, al solo scopo di garantire la pluralità dei punti di accesso sul territorio.
2. Se per lo svolgimento di un'attività soggetta a SCIA sono necessarie altre SCIA, comunicazioni, attestazioni, asseverazioni e notifiche, l'interessato presenta un'unica SCIA allo sportello di cui al comma 1. L'amministrazione che riceve la SCIA la trasmette immediatamente alle altre amministrazioni interessate al fine di consentire, per quanto di loro competenza, il controllo sulla sussistenza dei requisiti e dei presupposti per lo svolgimento dell'attività e la presentazione, almeno cinque giorni prima della scadenza dei termini di cui all'articolo 19, commi 3 e 6-bis, di eventuali proposte motivate per l'adozione dei provvedimenti ivi previsti."; -
DAF (data & analytics framework) – vedere: piattaforma digitale nazionale dati;
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data set – vedere: set di dati;
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data warehouse (o DW, o DWH) – infrastruttura dati di un'organizzazione, progettata per consentire analisi/report utili a fini decisionali. Vengono considerati componenti di un data warehouse anche gli strumenti per localizzare i dati, per estrarli, trasformarli e caricarli ("extract, transform, load" - ETL) nonchè gli strumenti di gestione dei metadati e per la business intelligence (vedere);
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data warehousing – servizi connessi ad un data warehouse (vedere);
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data center regionale unitario (DCRU - art.5, comma 2, l.r. n.9/2014) – è l'infrastruttura digitale abilitante del SIRU. Sono collocati nel DCRU tutti i sistemi server dell'Amministrazione regionale allargata. Sono, altresì, collocati nel DCRU i sistemi server delle Autonomie locali e di altri soggetti pubblici sulla base di specifici accordi attuativi con i soggetti interessati;
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dato aperto o di tipo aperto – il dato di cui all'art.1, comma 1, lettera l-ter) del d.lgs. n.82/2005;
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dato delle pubbliche amministrazioni – il dato formato, o comunque trattato da una pubblica amministrazione;
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dato di pubblica utilità (art.2, comma 1, l.r. n.9/2014) – il dato, da chiunque formato, di rilevante valore economico e sociale per la collettività;
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dato pubblico – il dato conoscibile da chiunque;
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dati territoriali – i dati che attengono, direttamente o indirettamente, a una località o ad un'area geografica specifica [da CAD, art.1, comma 1, lettera i-sexies)];
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demand pull (o market pull) – concezione che sia la domanda a determinare la direzione e la dimensione dell'attività innovativa. Tale approccio si pone in antitesi con il modello del technology push, basato sull'idea che siano le funzioni di ricerca e sviluppo a guidare le innovazioni da introdurre successivamente sul mercato.
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denuncia – vedere: pratica;
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dichiarazione – vedere: pratica;
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digital first (o digital by default o digitale per definizione) – una strategia per la quale un'organizzazione distribuisce un servizio o un prodotto direttamente in modalità digitale e online, anziché in modalità tradizionale. In ambito PA, implica che i servizi siano erogati principalmente in via digitale. Tale approccio permette di raggiungere due risultati: favorire la diffusione di competenze informatiche presso la cittadinanza; dare impulso alla modernizzazione della Pubblica amministrazione attraverso la reingegnerizzazione dei propri processi interni [da Piano triennale ICT, 2017];
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divario digitale (o digital divide) – divario tra le persone (o porzioni di popolazione) che hanno accesso a strumenti di comunicazione, informazione, elaborazione digitale al passo con i tempi, e quelle che ne sono prive per ragioni culturali, economiche, infrastrutturali;
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divario digitale culturale (o knowledge divide) – divario tra le persone rispetto al possesso o meno delle competenze digitale all'inclusione nel mondo digitale;
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documento (o documento amministrativo) – ogni rappresentazione, comunque formata, del contenuto di atti, anche interni, delle pubbliche amministrazioni o, comunque, utilizzati ai fini dell'attività amministrativa;
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documento analogico – la rappresentazione non informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti [da CAD, art.1, comma 1, lettera p-bis)];
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documento informatico (o allegato documentale o scansione o file) – il documento elettronico che contiene la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti [da CAD, art.1, comma 1, lettera p)];
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documento informatico strutturato – particolare documento informatico che garantisce per i dati in esso contenuti l'elaborazione automatica da parte di sistemi informatici secondo uno standard (ad esempio XML), nonché il rispetto di una schema dati predefinito;
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schema dati predefinito – definizione informatica dei quadri informativi di riferimento per la produzione un documento informatico strutturato e ne permettono la validazione secondo uno standard (ad esempio XSD);
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quadro informativo – unità elementare di un documento informatico strutturato. Possono avere una struttura gerarchica, con quadri e sotto-quadri;
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document management (o gestione documentale) – insieme dei processi di gestione dei documenti in un'organizzazione. Vedere anche: sistema di gestione dei flussi documentali;
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domicilio digitale – un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, come definito dal regolamento (UE) 23 luglio 2014 n. 910 ("Regolamento eIDAS") valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale [da CAD, art.1, comma 1, lettera n-ter)];
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domanda – vedere: pratica;
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dominio (in senso informatico) – insieme delle risorse (infrastrutture, hardware, software, procedure, dati, servizi) e delle politiche che ricadono sotto la responsabilità di una specifica organizzazione (Amministrazione, fornitore, ecc). Un dominio può essere scomposto in più "sottodomini";
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dominio applicativo – contesto in cui un'applicazione software opera, soprattutto con riferimento alla natura e al significato delle informazioni che devono essere manipolate [da Piano triennale ICT, 2017];
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dominio di conoscenza – materia o campo di conoscenza specialistica, organizzato in una base di conoscenza condivisa tra più attori
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endpoint – vedere "interfaccia di servizio";
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ecosistema digitale – insieme di regole, strutture organizzative e sistemi informativi che consente l'interoperabilità e l'integrazione tramite API di servizi digitali di attori pubblici e privati [da Piano triennale ICT, 2017];
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enterprise architecture – modellazione dell'architettura delle informazioni del complesso dell'organizzazione, per un approccio integrato alla progettazione, pianificazione ed attuazione delle strategie ICT;
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enterprise service bus (ESB) – piattaforma software utile per l'integrazione applicativa (via web service o altro) tra vari sistemi informatici e fonti dati interne all'organizzazione (enteprise integrator) e per l'esposizione di servizi IT tramite API fruibili sia all'interno che esterno all'organizzazione (api management) - la piattaforma ESB della Regione Umbria è disponibile in apistore.regione.umbria.it ;
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evento della vita (o evento del business) – Un evento nella vita di un cittadino o nel ciclo di vita di un'attività economica (business) relativo a uno o più bisogni o obblighi del cittadino o del business in un determinato periodo di tempo. Nel caso ci si riferisca al cittadino, l'evento della vita assume la forma di "Evento del cittadino" (citizen event); nel caso, invece, si faccia riferimento a un'attività economica l'evento della vita assume la forma di "Evento del Business" (business event). In ogni caso, un Evento richiede l'espletamento di una serie di servizi pubblici atti a soddisfare i bisogni o gli obblighi di cittadini o attività economiche [da CPSV-AP_IT];
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evento dell'accesso unico – un cambiamento di stato (es. il valore di un descrittore) all'interno di un processo che si origina in un dominio (sorgente) che ha significato anche per altri domini (destinatari) [derivata da Trilaterale MUDE];
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fascicolo informatico (anche fascicolo digitale) – insieme di sistemi informatici, servizi on line e web service/API necessari ad adempiere a quanto previsto dal d.lgs. n.82/2005, articolo 41;
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front end – In informatica, indica le interfacce che hanno come destinatario un utente. Un'applicazione di front end è un programma col quale l'utente ha un'interazione diretta;
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front office – Si contrappone al back office e rappresenta l'insieme delle strutture di un'organizzazione che gestiscono l'interazione con l'utente finale. Nel caso della PA, il front office è rappresentato dai diversi canali di erogazione di un servizio (dagli sportelli tradizionali ai servizi digitali), dai desk informativi e dagli uffici di relazione con il pubblico [da Piano triennale ICT, 2017];
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enterprise architecture (EA) – modellazione dell'architettura delle informazioni del complesso dell'organizzazione, per un approccio integrato alla progettazione, pianificazione ed attuazione delle strategie ICT;
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governance – sistema innovativo a rete di realizzazione del policy making, nel quale il processo di decisione è la risultante di un'interazione tra soggetti diversi (stakeholder) che condividono responsabilità di governo (gli attori sociali ed istituzionali del sistema territoriale locale) e la formulazione e l'implementazione delle politiche pubbliche che coinvolgono una pluralità di soggetti;
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idea gathering (raccolta organizzata e aggregazione online di idee e soluzioni) – uso di piattaforme digitali per la gestione organizzata del processo di proposizione, discussione e prioritizzazione di proposte o soluzioni intorno a tematiche predeterminate;
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identità digitale – la rappresentazione informatica della corrispondenza tra un utente e i suoi attributi identificativi, verificata attraverso l'insieme dei dati raccolti e registrati in forma digitale [da CAD, art.1, comma 1, lettera u-quater)];
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profilatura (dell'utente) – processo che l'utente attraversa per definire un proprio profilo, o più di uno, nel sistema informatico di gestione delle identità digitali o in un servizio in rete;
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profilo (dell'utente) – insieme di attributi associati ad un utente, ai fini dell'erogazione di un servizio in rete, per personalizzare l'erogazione del servizio stesso o definire i diritti dell'utente;
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attributo (dell'identità digitale dell'utente) – informazione elementare riferita ad un utente ed attestabile, attraverso un servizio applicativo, ai fini dell'erogazione di un servizio in rete;
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ruolo (dell'identità digitale dell'utente) – particolare sotto-insieme di attributi di un utente che ne qualifica le funzioni e/o i poteri, ai fini dell'erogazione di un servizio in rete;
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disposizione (di specifica operazione dell'utente) – particolare operazione effettuata da un utente, ai fini dell'erogazione di un servizio in rete, che richiede, per essere confermata, l'identificazione dell'utente almeno a livello 2 (ad es. codice temporaneo inviato via sms o con app dedicata);
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interfaccia di servizio (o interfaccia applicativa) – indica l'esposizione delle funzionalità applicative che sono necessarie per realizzare un servizio digitale. (…) Un'interfaccia di servizio si compone in generale di varie operazioni, e può essere realizzata come un web service, un'API, una Web API, ecc [da Linee guida di interoperabilità, 2018];
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operazioni (di una API) - funzionalità offerte da una interfaccia di servizio (o API) nel caso di REST solitamente esposta come un percorso (path) in un "endpoint";
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endpoint (di una API) - indica l'identificativo unico da utilizzare per richiamare un'interfaccia di servizio. Ad esempio, nel caso della tecnologia SOAP è l'URL del web service, nel caso di REST le URL (che hanno tutte un suffisso comune) delle risorse offerte, nel caso dei Message Broker il nome univoco della coda di messaggi o un topic nella stessa [da Linee guida di interoperabilità, 2018];
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web service - qualsiasi applicazione software che si rende disponibile in rete con una sua interfaccia standardizzata tramite codifica XML [da W3C]. Un web service espone uno o più servizi IT;
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intermediario – ruolo svolto dal soggetto a cui è stato conferito un potere di rappresentanza da un utente o da altro soggetto;
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delega – atto attraverso la quale un organo (delegante) trasferisce ad un altro organo (delegato) l'esercizio di poteri e facoltà rientranti nella sua sfera di competenza. La delega si distingue dalla rappresentanza perché quest'ultima dà luogo ad un rapporto giuridico intercorrente tra distinti soggetti giuridici (il rappresentante e il rappresentato), laddove la delega intercorre tra due organi (il delegante e il delegato) dello stesso soggetto. In diritto amministrativo il termine è usato anche per il provvedimento amministrativo con cui un'autorità amministrativa, quando la legge le attribuisce espressamente questa facoltà, sostituisce a sé un'altra autorità, nell'esercizio di funzioni appartenenti alla propria competenza;
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delega di firma – malgrado la denominazione, si ritiene in dottrina che la delega di firma sia un istituto assimilabile più alla rappresentanza che non alla delega vera e propria. In diritto amministrativo risponde a banali esigenze di deconcentrazione del lavoro e non crea particolari rapporti tra delegato e delegante, sul quale grava tutta la responsabilità dell'atto firmato;
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procura – atto giuridico, rivolto ai terzi, con cui un soggetto (detto rappresentato) conferisce il potere di compiere atti giuridici in suo nome e nel suo interesse ad un altro soggetto (detto rappresentante). Gli effetti di questi atti giuridici saranno direttamente imputati al rappresentato stesso. Il termine indica solitamente anche il documento con cui è possibile provare l'esistenza dell'atto giuridico di procura;
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conferimento del potere di rappresentanza – il potere di rappresentanza è conferito dalla legge ovvero dall'interessato. Il conferimento avviene tramite procura. La procura non ha effetto se non è conferita con le stesse forme prescritte per il contratto che il rappresentante deve concludere. Le modificazioni e la revoca della procura devono essere portate a conoscenza dei terzi con mezzi idonei. In mancanza, esse non sono opponibili ai terzi, se non si prova che questi le conoscevano al momento della conclusione del contratto [Codice Civile, articoli 1387-1399 e d.P.R. 28 dicembre 2000 , n. 445, articolo 1];
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intermediario infrastrutturale – ruolo svolto dalla Regione per gli enti del suo territorio ai sensi dell'art.10, comma 2, e dell'art.42, comma 2, della l.r. 16 settembre 2011, n.8, nell'ambito della community network regionale, anche all'interno di un più ampio ruolo di soggetto aggregatore territoriale per il digitale (SATD);
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intermediario infrastrutturale operativo - ruolo operativo svolto dall'in house rispetto al ruolo della Regione come intermediario infrastrutturale;
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interoperabilità – caratteristica di un sistema informativo, le cui interfacce sono pubbliche e aperte, di interagire in maniera automatica con altri sistemi informativi per lo scambio di informazioni e l'erogazione di servizi [da CAD, art.1, comma 1, lettera dd)];
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cooperazione applicativa – la parte del Sistema Pubblico di Connettività (SPC) finalizzata all'interazione tra i sistemi informatici dei soggetti partecipanti, per garantire l'integrazione dei metadati, delle informazioni, dei processi e procedimenti amministrativi [da CAD, art.1, comma 1, lettera ee)] – a volte il termine è usato come sinonimo di interoperabilità tra PA;
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livelli (o layer) di interoperabilità EIF (European Interoperability Framework) – il quadro europeo prevede interoperabilità a vari livelli: interoperabilità legale (tra paesi EU); interoperabilità organizzativa; interoperabilità semantica; interoperabilità tecnica (vedere "interoperabilità e cooperazione applicativa" [derivata da COM(2017)134];
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information and communication technologies (ICT) – le tecnologie dell'informazione e della comunicazione ovvero l'insieme dell'informatica e dei servizi di telecomunicazioni/connettività;
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information technologies (IT) – le tecnologie dell'informazione ovvero l'informatica;
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innovazione sociale (social innovation) – processi sociali creativi e produttivi portati avanti da organizzazioni della società, cittadinanza attiva, progetti di ricerca, comunità online, ed imprenditoria classica o sociale capaci di generare soluzioni innovative, anche attraverso le nuove opportunità del digitale, alle sfide sociali ed ambientali emergenti;
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istanza (in senso amministrativo) – vedere: pratica;
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istanza (in senso informatico) – vedere: applicazione;
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IUV (identificativo univoco di versamento) – codice della piattaforma PagoPA generato dall'ente per ogni singolo versamento effettuato dall'utente e associato univocamente alla richiesta di pagamento ed alla causale del versamento. Lo IUV consente all'ente la riconciliazione immediata, analitica ed automatica con i pagamenti attesi (dette anche "posizioni debitorie");
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laboratorio formativo (o cantiere formativo) – gruppo formato dagli attori coinvolti da un argomento specifico e calato nel contesto lavorativo, attraverso piani di lavoro applicati ad output e casi concreti secondo il principio dell'apprendere producendo (learning organization); sono iniziative dirette ad accelerare e dare concretezza al percorso di trasformazione/semplificazione attraverso il rafforzamento delle competenze;
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linee guida attuative del CAD (anche dette linee guida AgID) – regole tecniche e di indirizzo per l'attuazione del d.lgs. n.82/2005 (CAD); sono vincolanti per le pubbliche amministrazioni quelle previste dallo stesso CAD ed adottate secondo il procedimento di cui all'art.71 del d.lgs. n.82/2005;
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linked data – modalità di pubblicazione di set di dati strutturati atti ad essere collegati (linked) fra loro ed utilizzabili attraverso interrogazioni semantiche. [wikipedia];
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master data (o master data management) – insieme di processi e tecnologie per definire, uniformare e gestire set di dati presi a riferimento da una o più organizzazioni (ad es. le anagrafiche degli utenti o delle imprese). Il master data agisce come unico punto di pubblicazione e condivisione di questi set di dati, garantendo l'aggiornamento e/o la coerenza di tali set di dati in tutte le banche dati che si coordinano con il master data;
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metadato (o metadati) – un'informazione che descrive un set di dati. Un esempio è la scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro. La funzione principale di un sistema di metadati è garantire la ricerca, localizzazione, selezione, interoperabilità, disponibilità ed accesso dei dati [wikipedia];
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mobile first – approccio che imposta l'erogazione di un servizio digitale a partire dal canale mobile (app e/o sito web), per poi estendere l'offerta tramite sito web adatto alla navigazione desktop [da Piano triennale ICT, 2017];
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modulo amministrativo (anche: formulario) – documento contenente i quadri informativi di riferimento, predisposto per la compilazione di una pratica/istanza in forma cartacea o come documento informatico non strutturato;
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modulo strutturato (anche: modulo XML) – modulo amministrativo descritto attraverso un documento informatico strutturato, secondo uno standard (ad es. XML) che ne permette la compilazione e la successiva elaborazione con strumenti informatici;
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modulo software – vedere: applicazione;
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open source – programmi per elaboratore a codice sorgente aperto di cui alla l.r. 25 luglio 2006, n. 11 per il pluralismo informatico;
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open government (o amministrazione aperta) – una governance a livello centrale o locale, basata su modelli, strumenti e tecnologie che consentono alle Amministrazioni di essere "aperte" e "trasparenti" nei confronti degli stakeholder, ripensando i processi decisionali ed operativi in un'ottica di partecipazione e collaborazione;
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operazione – vedere "processo" o "interfaccia di servizio";
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OPEX (operating expenditure) – spesa corrente [da Piano triennale ICT, 2017];
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once only – principio europeo secondo il quale bisogna evitare che i cittadini debbano fornire le stesse informazioni più di una volta all'insieme delle PA. Ogni processo deve essere pensato per essere quanto più semplice e usabile possibile, e deve reperire i dati tramite interoperabilità;
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ontologia – specifica formale ed esplicita di rappresentazione (concettualizzazione) condivisa di un dominio di conoscenza, definita sulla base di requisiti specifici. Le PA italiane possono fare riferimento alle ontologie OntoPiA sviluppate da AgID;
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PagoPA (gestione elettronica dei pagamenti verso la PA) – piattaforma abilitante nazionale che interconnette, attraverso il "Nodo dei Pagamenti", tutti i prestatori di servizi di pagamento alle Pubbliche amministrazioni e consente all'utente di effettuare il pagamento scegliendo lo strumento e l'ente preferito. Il sistema fornisce inoltre alle PA i flussi per la rendicontazione e la riconciliazione automatica [da Piano triennale ICT, 2017];
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avviso di pagamento – comunicazione che l'ente creditore ha l'obbligo di recapitare all'utente, contenente gli estremi del pagamento da effettuare;
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avvisatura digitale – servizio relativo agli avvisi di pagamento della piattaforma PagoPA;
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PSP (prestatore di servizi di pagamento) – nell'ambito della piattaforma PagoPA, è il soggetto (banca, poste, ecc) che eroga il servizio di pagamento attraverso i propri canali (sportelli fisici, ATM, on line, ecc), E' quindi il soggetto che incassa la somma dall'utente e la trasferisce sul conto dell'ente creditore;
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WISP – wizard interattivo di scelta del PSP, nell'ambito della piattaforma PagoPA;
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payload – il contenuto informativo di un messaggio di rete (eliminando la parte relativa al protocollo) inviato tramite interoperabilità. Per compressione del payload si intende applicare un algoritmo di compressione (molto spesso gzip) al payload in modo da ridurre il traffico di rete [da Linee guida di interoperabilità, 2018];
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permesso di costruire – titolo di cui al Capo II del d.P.R. n.380/2001;
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piattaforma – sistema informatico che eroga servizi abilitanti a favore di altre applicazioni o servizi digitali, oppure che permettono di implementare e/o configurare degli applicativi. Le piattaforme possono essere correlate all'uso dei servizi infrastrutturali regionali ed alle infrastrutture immateriali nazionali, ma possono anche essere rivolte a servizi applicativi integrati nell'ambito del SIRU;
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piattaforma digitale nazionale dati (PDND - anche DAF) – la piattaforma nazionale prevista dal d.lgs. n.82/2005, art.50-ter, "finalizzata a favorire la conoscenza e l'utilizzo del patrimonio informativo [pubblico] (..) nonché alla condivisione dei dati tra i soggetti che hanno diritto ad accedervi ai fini della semplificazione degli adempimenti amministrativi dei cittadini e delle imprese, in conformità alla disciplina vigente.";
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polo – struttura cui viene attribuita una responsabilità organizzativa e funzionale su un intero processo, da parte di tutti gli enti partecipanti (ad es. resp. conservazione, DPO, ecc) di livello territoriale, interregionale o nazionale (c.d. PSN). Ci può essere una rete anche tra i poli. Si differenzia dai centri di competenza (vedi) che, invece, non assumono responsabilità sul processo;
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pratica (istanza, segnalazione, comunicazione, ecc in inglese case) all'interno dell'accesso unico – è un insieme di dati presentati in via telematica, attraverso la compilazione di alcuni quadri informativi previsti da un modello (descritto in XML) ed un insieme di allegati documentali, presentati per far fronte ad uno o più adempimenti previsti dalla legge, da regolamenti o da competenze di carattere istituzionale, in riferimento ad un evento della vita (o del business). Si parla di presentazione di una pratica/istanza anche nel caso di aggiornamento o completamento di dati presenti in una precedente pratica/istanza che viene ad essere integrata o sostituita. Le pratiche/istanze sono accettate dall'accesso unico e propagate, tramite una piattaforma digitale, a tutti gli enti interessati (nei loro domini di competenza) secondo un modello di processo inter-ente [derivata da Trilaterale MUDE];
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accettazione di una pratica/istanza - si intende quel processo di controllo formale, automatizzato o meno, volto alla definizione della ricevibilità o meno da parte della amministrazione della istanza. Si tratta quindi di una serie di verifiche di merito antecedenti la protocollazione. Dal punto di vista informatico è una variazione di stato. Dal punto di vista giuridico è il momento dal quale cominciano a decorrere i termini di espletamento dell'eventuale istruttoria ad essa associata [da Trilaterale MUDE];
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fase di lavorazione di una pratica/istanza - è un insieme di procedimenti/processi di competenza dei domini dei diversi soggetti coinvolti (es. delle diverse Pubbliche Amministrazioni), attivati a partire dalle istanze presentate, o comunque da eventi anche interni alla PA, in riferimento ad un evento della vita (o del business) - La fase è regolata da eventi in interoperabilità tra i vari sistemi informatici coinvolti. Le fasi sono quindi quell'insieme di procedimenti ed altri adempimenti istanziati nel medesimo istante e con un set di dati condivisi, pur appartenendo a differenti domini e che potrebbero generare provvedimenti autonomi [derivata da Trilaterale MUDE];
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pratica unica – vedere: pratica all'interno dell'accesso unico;
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presentazione di istanze, segnalazioni o comunicazioni di cui all'art.18-bis – "1. Dell'avvenuta presentazione di istanze, segnalazioni o comunicazioni è rilasciata immediatamente, anche in via telematica, una ricevuta, che attesta l'avvenuta presentazione dell'istanza, della segnalazione e della comunicazione e indica i termini entro i quali l'amministrazione è tenuta, ove previsto, a rispondere, ovvero entro i quali il silenzio dell'amministrazione equivale ad accoglimento dell'istanza. Se la ricevuta contiene le informazioni di cui all'articolo 8, essa costituisce comunicazione di avvio del procedimento ai sensi dell'articolo 7. La data di protocollazione dell'istanza, segnalazione o comunicazione non può comunque essere diversa da quella di effettiva presentazione. Le istanze, segnalazioni o comunicazioni producono effetti anche in caso di mancato rilascio della ricevuta, ferma restando la responsabilità del soggetto competente.
2. Nel caso di istanza, segnalazione o comunicazione presentate ad un ufficio diverso da quello competente, i termini di cui agli articoli 19, comma 3, e 20, comma 1, decorrono dal ricevimento dell'istanza, segnalazione o della comunicazione da parte dell'ufficio competente." -
processo (business process o processo di business) – insieme di attività finalizzato alla creazione di un output, sulla base di input e facendo uso di risorse. Un processo può essere suddiviso in sotto-processi e si possono prevedere diverse "varianti" di un processo. Un processo fornisce una o più funzioni di business;
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processo automatizzato - processo gestito attraverso tecnologie informatiche e telematiche;
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responsabile di processo (anche: process owner) – chi gestisce il complesso del processo e controlla il suo avanzamento;
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task (anche: attività in un processo) – unità elementare di un processo, costituita da un insieme di operazioni;
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operazione in un processo - azioni e passi elementari non ulteriormente scomponibili e svolte da una singola risorsa;
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fase di un processo - insieme di attività tra loro fortemente interdipendenti, con input e output chiaramente definiti anche in termini temporali e di sequenza;
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tempo di attraversamento di un processo (anche: flow time, lead time) - intervallo di tempo necessario a completare un processo o una fase, dall'inizio alla fine comprendendo anche i tempi di attesa e di trasferimento tra le risorse coinvolte;
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tempo di lavorazione - intervallo di tempo di effettiva lavorazione all'interno del processo o di una sua fase;
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workflow (anche: flusso di lavoro) – descrizione informatica di un processo automatizzato (ad esempio in standard BPMN);
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processo di accesso unico – una sequenza e pluralità di azioni attuate da uno o più soggetti, in riferimento ad un suo evento della vita (o di business), che fanno capo ad un unico ed ben determinato responsabile. Questo include tutti i procedimenti, gli endoprocedimenti e gli adempimenti amministrativi tipici delle pratiche trattate dai servizi pubblici - da questo ne discende che sebbene nella maggior parte dei casi saranno funzionari delle PA ad essere responsabili di un processo, in alcuni casi anche professionisti (o cittadini) potranno essere considerati responsabili di determinati processi (es. alcuni adempimenti) [derivata da Trilaterale MUDE];
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processo di "onboarding" nell'accesso unico – l'ingresso dei servizi all'interno del Portale di Accesso unico deve rispettare precisi criteri di qualità e di funzionalità (digital first, cittadino al centro, omnicanalità, contenuti chiari, ecc) secondo processi e metodologie ben definite. Ogni servizio pubblico, quindi, viene ridisegnato nel rispetto dei requisiti minimi fissati per l'inserimento in catalogo ed attraversa varie fasi (alfa, beta, livelli di sofisticazione progressiva, dismissione).
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prodotto software – vedere: applicazione;
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portfolio, programme and project office (in breve P3O) – struttura di supporto decisionale per un uso efficace ed efficiente delle risorse, per la gestione del portafoglio di programmi e progetti, per il coordinamento di processi di cambiamento complessi e per mantenere l'allineamento di programmi e progetti alla strategia complessiva dell'organizzazione o di più organizzazioni;
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portafoglio progetti (o project portfolio) – insieme di programmi e progetti avviati o in corso di sviluppo in una organizzazione. Il portafoglio è costituito da progetti e da programmi con caratteristiche operative, economiche e gestionali di diverso tipo: costo, benefici, tempi, dimensioni, importanza strategica. Il flusso di progetti e di programmi è continuo per consentirne una gestione dinamica complessiva (multiproject): entrano nel portafoglio nel momento in cui vengono approvati, escono quando sono stati completati;
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progetto (nell'ambito del project management) – struttura organizzativa temporanea creata allo scopo di consegnare uno o più prodotti unici secondo un business case prestabilito ed impegnando ben determinate risorse. Ha durata limitata [derivata da Prince2];
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programma (nell'ambito del project management) – struttura organizzativa flessibile e temporanea creata al fine di coordinare, dirigere e supervisionare l'implementazione di un insieme di progetti e attività correlati per realizzare risultati finali (outcome) e benefici connessi ad obiettivi strategici dell'organizzazione. Serve ad assicurare le capacità organizzative stabili (capability) ed il coordinamento necessario rispetto ad un cambiamento significativo dell'organizzazione o di più organizzazioni. Può durare più anni [derivata da Prince2];
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programma informatico – vedere: applicazione;
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provvedimento (anche: provvedimento amministrativo) – "l'atto con cui l'autorità amministrativa dispone in un caso concreto in ordine all'interesse pubblico affidato alla sua tutela, esercitando una potestà amministrativa ed incidendo sulle situazioni giuridiche soggettive di privati" [M.S. Giannini];
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procedimento (anche: procedimento amministrativo) – "una serie di atti e di operazioni, funzionalmente collegati ed in funzione del compimento di un provvedimento conclusivo, pur essendo posto in essere da più soggetti nell'esercizio di funzioni diversificate, ma tutte tese al raggiungimento di un unico effetto finale" [A. Sandulli] – "Ove il procedimento consegua obbligatoriamente ad un'istanza, ovvero debba essere iniziato d'ufficio, le pubbliche amministrazioni hanno il dovere di concluderlo mediante l'adozione di un provvedimento espresso" [L.241/1990 art.2] – In ogni caso, si considererà procedimento anche quella serie di atti ed operazioni che non hanno un provvedimento conclusivo espresso;
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endo-procedimento – procedimento connesso ad altro procedimento;
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unità organizzativa responsabile del procedimento – struttura prevista dalla L.241/1990 art.4;
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responsabile del procedimento – figura prevista dalla L.241/1990 art.5;
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iter procedimentale – descrizione narrativa della serie di atti e di operazioni che compongono un procedimento nel suo complesso;
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repertorio dei procedimenti – vedere: repertorio dei procedimenti;
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titolarità (o dominio) del procedimento – i singoli procedimenti / endoprocedimenti / adempimenti sono di dominio esclusivo delle rispettive Amministrazioni che li gestiscono mediante l'utilizzo dei propri software applicativi, che colloquiano con le altre Amministrazioni via interoperabilità;
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procedimento unico di cui all'art.7 d.P.R. n.160/2010 – "1. Fuori dei casi disciplinati dal Capo III, le istanze per l'esercizio delle attività di cui all'articolo 2, comma 1, sono presentate al SUAP che, entro trenta giorni dal ricevimento, salvi i termini più brevi previsti dalla disciplina regionale, può richiedere all'interessato la documentazione integrativa; decorso tale termine l'istanza si intende correttamente presentata.
2. Verificata la completezza della documentazione, il SUAP adotta il provvedimento conclusivo entro trenta giorni, decorso il termine di cui al comma 1, salvi i termini più brevi previsti dalla normativa regionale.
3. Quando è necessario acquisire intese, nulla osta, concerti o assensi di diverse amministrazioni pubbliche, il responsabile del SUAP indice una conferenza di servizi ai sensi e per gli effetti previsti dagli articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, ovvero dalle altre normative di settore. Scaduto il termine di cui al comma 2, ovvero in caso di mancato ricorso alla conferenza di servizi, si applica l'articolo 38, comma 3, lettera h), del decreto-legge. (..)
6. Il provvedimento conclusivo del procedimento, assunto nei termini di cui agli articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, è, ad ogni effetto, titolo unico per la realizzazione dell'intervento e per lo svolgimento delle attività richieste. (..)"; -
protocollo informatico – vedere: sistema di protocollo informatico;
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PSP (prestatore di servizi di pagamento) – vedere: PagoPA;
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quadro esigenziale – vedere: business case;
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regime amministrativo (o regime procedimentale) – SCIA, comunicazione, comunicazione ad efficacia differita, comunicazione semestrale (o altra periodicità), notifica, autorizzazione, permesso di costruire, licenza (R.D. 773/1931), concessione, rinnovo, asseverazione, collaudo, dichiarazione sostitutiva di atto notorio, nulla osta, denuncia con successivo rilascio della licenza fiscale, richiesta di proroga, riconoscimento, iscrizione ad albo, registro e/o elenco, accreditamento, rilascio idoneità sanitaria, ecc;
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repertori, registri, albi ed elenchi – elenchi gestiti e mantenuti da amministrazioni;
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repertorio dei procedimenti – elenco descrittivo dei procedimenti dell'amministrazione, pubblicato come previsto da d.lgs. n.33/2013, articolo 35;
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repertorio dei provvedimenti – elenco dei provvedimenti adottati dagli organi di indirizzo politico e dai dirigenti dell'amministrazione, pubblicato come previsto da d.lgs. n.33/2013, articolo 23;
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repertorio delle strutture organizzative (anche: organigramma e articolazione degli uffici) – elenco descrittivo delle strutture organizzative dell'amministrazione, comprese le relative competenze e le persone responsabili, pubblicato come previsto da d.lgs. n.33/2013, art.13;
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repertorio dei servizi – elenco descrittivo dei servizi erogati dall'amministrazione, pubblicato come previsto da d.lgs. n.33/2013, art.32;
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repertorio regionale dei dati pubblici aperti – repertorio pubblicato ai sensi dell'art.15 della l.r. n.8/2011;
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responsabile del procedimento – vedere: procedimento;
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responsabile di processo – vedere: processo;
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ricevuta di cui all'art.18-bis L. n.241/1990 – vedere: presentazione di istanze, segnalazioni o comunicazioni di cui all'art.18-bis;
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richiesta – vedere: pratica;
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SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) di cui all'art.19 L. n.241/1990 – "1. Ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l'esercizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale il cui rilascio dipenda esclusivamente dall'accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, e non sia previsto alcun limite o contingente complessivo o specifici strumenti di programmazione settoriale per il rilascio degli atti stessi, è sostituito da una segnalazione dell'interessato, con la sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all'immigrazione, all'asilo, alla cittadinanza, all'amministrazione della giustizia, all'amministrazione delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonché di quelli previsti dalla normativa per le costruzioni in zone sismiche e di quelli imposti dalla normativa comunitaria. La segnalazione è corredata dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell'atto di notorietà per quanto riguarda tutti gli stati, le qualità personali e i fatti previsti negli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, nonché, ove espressamente previsto dalla normativa vigente, dalle attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati, ovvero dalle dichiarazioni di conformità da parte dell'Agenzia delle imprese di cui all'articolo 38, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relative alla sussistenza dei requisiti e dei presupposti di cui al primo periodo; tali attestazioni e asseverazioni sono corredate dagli elaborati tecnici necessari per consentire le verifiche di competenza dell'amministrazione. Nei casi in cui la normativa vigente prevede l'acquisizione di atti o pareri di organi o enti appositi, ovvero l'esecuzione di verifiche preventive, essi sono comunque sostituiti dalle autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni di cui al presente comma, salve le verifiche successive degli organi e delle amministrazioni competenti. La segnalazione, corredata delle dichiarazioni, attestazioni e asseverazioni nonché dei relativi elaborati tecnici, può essere presentata a mezzo posta con raccomandata con avviso di ricevimento, ad eccezione dei procedimenti per cui è previsto l'utilizzo esclusivo della modalità telematica; in tal caso la segnalazione si considera presentata al momento della ricezione da parte dell'amministrazione.
2. L'attività oggetto della segnalazione può essere iniziata, anche nei casi di cui all'articolo 19-bis, comma 2, dalla data della presentazione della segnalazione all'amministrazione competente.";
In alcuni casi, il termine SCIA invece che indicare il regime (vedere: regime amministrativo) viene usato nel linguaggio comune anche come sinonimo di pratica/istanza (vedere: pratica); -
scheda dati dell'accesso unico – unità elementare di descrizione di un servizio, attività, regime, adempimento necessario, documento/modulo, ecc. Possono avere una struttura gerarchica, con schede e sotto-schede. Ogni scheda dati ha una persona fisica cui compete l'aggiornamento dei contenuti e che fa da referente per le eventuali segnalazioni provenienti dalla comunità tematica dei dipendenti pubblici interessati alla materia trattata dalla scheda. La pubblicazione iniziale nel catalogo ed il successivo aggiornamento della scheda attraversa un processo di "onboarding" (vedi);
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segnalazione – vedere: pratica;
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servizio in rete o on-line (e analogamente servizio digitale o servizio web) – qualsiasi servizio di una amministrazione pubblica fruibile a distanza per via elettronica [da CAD, art.1, comma 1, lettera n-quater)];
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disponibilità online "si intende una media ponderata del grado di sofisticazione (informazione, interazione unidirezionale, interazione bidirezionale, trattamento elettronico completo) (..). L'erogazione online di un servizio non implica necessariamente che il servizio venga utilizzato online. La consapevolezza dell'offerta di tali servizi è altrettanto importante del basso costo di accesso, della facilità d'uso e della disponibilità ad utilizzarli. Quel che conta, innanzitutto, sono i vantaggi effettivi che se ne ricavano: come il pubblico vede i servizi, come li usa, che vantaggi ne trae e che benefici reca alla stessa amministrazione." [da Comunicazione COM/2003/0567 final della Commissione EU];
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grado (o livello) di sofisticazione di un servizio on-line – si individuano i seguenti gradi/livelli [derivato da Comunicazione COM/2003/0567 final della Commissione EU]:
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1) informazione (information - ad es. una pagina web da leggere);
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2) interazione unidirezionale (one-way interaction - ad es. moduli da scaricare, in un formato aperto);
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3) interazione bidirezionale (two-way interaction - ad es. presentazione on line di un'istanza, tramite compilazione di un form oppure tramite upload di file, compreso anche il pagamento on line se dovuto ed anche il ritorno di una ricevuta o altro feedback);
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4) trattamento elettronico completo (full electronic case handling - ad es. fascicolo on line con accesso allo stato della pratica, alle istanze presentate e relativi provvedimenti);
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servizio pubblico – un insieme di atti (obbligatori o discrezionali) espletati da una Pubblica Amministrazione (o espletati per conto di una Pubblica Amministrazione) a vantaggio di cittadini, professionisti e imprese [da CPSV-AP_IT] - altra definizione: l'attività con cui, mediante l'esercizio di un potere autoritativo o l'erogazione di una prestazione, un'amministrazione pubblica rende un servizio al pubblico, e soddisfa un interesse giuridicamente rilevante, direttamente riferibile ad un singolo soggetto ed omogeneo rispetto ad una collettività differenziata di utenti [da CIViT n.88/2010];
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servizio pubblico in base al fornitore (provider) del servizio – si distingue tra: Servizi amministrativi (o abilitanti), la cui fornitura non ha carattere discrezionale da parte della PA, in quanto derivano da obblighi definiti dalla legge; Servizi che chiamiamo orientati al mercato (o facilitanti), che la PA può decidere o meno di fornire, in base alla presenza di una discrezionalità prevista dalla legge, e che sono più spesso erogati da fornitori (provider) privati del mercato dei servizi [derivata da Linee guida di interoperabilità, 2018];
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servizio pubblico in base al servizio prodotto – si distingue tra: Servizi che rispondono alle esigenze degli utenti che modificano il loro stato, che verranno indicati come servizi che modificano lo stato (dell'utente e/o del mondo) o semplicemente servizi; Servizi il cui scopo è quello di fornire informazioni e/o conoscenze che l'utente non possiede e che sono utili per un'attività operativa o un processo decisionale, servizi che verranno indicati come servizi informativi o semplicemente informazioni [da Linee guida di interoperabilità, 2018];
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servizio pubblico in base al consumatore (consumer) – si distingue tra: servizi esterni, quando il servizio è focalizzato al di fuori della PA, verso la comunità di cittadini e imprese; servizi interni, quando il servizio è dedicato agli utenti interni all'organizzazione erogatrice, sia essa PA che erogatore di servizi privato [da Linee guida di interoperabilità, 2018];
Possiamo definire i servizi interni anche servizi intermedi quando tra i consumatori/destinatari ci sono, anche, dipendenti o operatori di una PA diversa da quella che eroga il servizio;
Le linee guida di interoperabilità vanno sicuramente applicate quando il servizio interno ha valore rilevante in termini di costo di produzione e/o dei destinatari del servizio stesso, rimanendo nell'ottica di concepire servizi interni che influenzano positivamente la produzione dei servizi esterni;
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service asset – per erogare un servizio sono necessarie risorse (resources) ed abilità (capabilities). Le risorse possono essere acquisite ed utilizzate immediatamente (come ad esempio risorse umane, infrastrutture, applicazioni, informazioni) mentre, di solito, le abilità devono essere sviluppate nel tempo;
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service desk – struttura organizzativa specializzata che svolge il ruolo di singolo punto di contatto fra il service provider e gli utenti dei servizi; È responsabile di gestire gli incidenti (incident) e le richieste di servizio (service request) e si occupa anche della comunicazione con gli utenti, della formazione base e diffusione della conoscenza [derivata da ITIL2011];
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servizio erogato in una prestazione informatica – la prestazione informatica erogata per fornire valore ai clienti/utenti facilitando la produzione degli output desiderati dai clienti stessi (risultati di business e valore) senza che questi si debbano occupare dei rischi e dei costi connessi con il rilascio del servizio digitale [ITIL 2011] – Il fornitore informatico (ad es. società informatica) lavora, in base ad un contratto, per il fornitore titolare del servizio digitale (es. amministrazione pubblica) che viene erogato all'utente in riferimento ad uno o più servizi pubblici (che può richiede il coordinamento e l'integrazione di una o più amministrazioni nel caso di aggregazioni o forme associate);
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servizi di architettura e ingegneria e altri servizi tecnici – i servizi riservati ad operatori economici esercenti una professione regolamentata ai sensi dell'art.3 della direttiva 2005/36/CE [da d.lgs. 50/2016, art.3, lettera vvvv)];
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set di dati (dataset) – una collezione di dati, pubblicati e curati da un singolo agente, e disponibile per l'accesso o il download in uno o più formati [DCAT];
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sistema di avvisi e notifiche di cortesia – un sistema, in conformità con quanto previsto anche dalla normativa europea eIDAS, per consentire al cittadino di ricevere e inviare avvisi e notifiche di cortesia, anche con valore legale, in formato digitale, da e verso le PA, assicurando la tracciabilità, l'integrità, la confidenzialità e il non ripudio [da Piano triennale ICT, 2017];
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sistema informatico – vedere: applicazione;
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sistema informativo – insieme di strutture organizzative, informazioni, banche dati, moduli software, infrastrutture hardware e di rete, di un'organizzazione;
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sistema di conservazione dei documenti informatici – sistema teso ad assicurare la conservazione nel tempo dei documenti informatici, previsto dal d.lgs. n.82/2005, articolo 44, comma 1-ter;
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sistema di gestione informatica dei documenti – sistema per la gestione informatica dei documenti e dell'accesso, previsto dal d.P.R. n.445/2000, articolo 52, e dal d.lgs. n.82/2005, articolo 44, comma 1. Include il sistema di protocollo informatico;
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sistema di gestione dei flussi documentali – sistema per la gestione informatica dei procedimenti e dei fascicoli, previsto dal d.P.R. n.445/2000, articoli 64-65. Include il sistema di di gestione informatica dei documenti;
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sistema di protocollo informatico – sistema che risponde a quanto previsto dal d.P.R. n.445/2000, articolo 56;
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sistema informativo regionale dell'Umbria (SIRU - art.5, comma 1, l.r. n.9/2014) – è costituito da strutture organizzative, infrastrutture e sistemi informativi, telematici e tecnologici degli organismi pubblici dell'Umbria, e comprende il complesso integrato delle procedure, basi di dati e servizi infrastrutturali, telematici ed applicativi. Il SIRU è articolato in ragione dei domini di competenza dei singoli soggetti per le relative funzioni amministrative, tecniche e gestionali;
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sistema pubblico di connettività (SPC - anche detto Sistema pubblico di connettività e cooperazione o SPCoop) – il framework nazionale di infrastrutture digitali e regole tecniche, che assicura l'interoperabilità e il coordinamento informatico e informativo dei dati tra le amministrazioni pubbliche, aperto anche all'adesione da parte dei gestori di servizi pubblici e dei soggetti privati, come previsto dal d.lgs. n.82/2005, art.73;
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sistema pubblico per la gestione delle identità digitali di soggetti giuridici (SPID) – la piattaforma abilitante nazionale prevista dal d.lgs. n.82/2005, art.64, costituita "come insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, previo accreditamento da parte dell'AgID (..), identificano gli utenti per consentire loro l'accesso ai servizi in rete". Sistema di autenticazione che, attraverso credenziali classificate su tre livelli di sicurezza, abilita ad accedere ai servizi pubblici o privati, ai quali fornisce dati identificativi certificati [da Piano triennale ICT, 2017];
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sistema pubblico di ricerca documentale (SPRiDoc)– la piattaforma nazionale prevista dal d.lgs. n.82/2005, art.40-ter, volto a "facilitare la ricerca dei documenti soggetti a obblighi di pubblicità legale, trasparenza o a registrazione di protocollo ai sensi dell'articolo 53 del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, e di cui all'articolo 40-bis e dei fascicoli dei procedimenti di cui all'articolo 41, nonché a consentirne l'accesso on-line ai soggetti che ne abbiano diritto ai sensi della disciplina vigente.";
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smart city (o città intelligente) – processo continuo di miglioramento e coordinamento dei servizi pubblici e privati, anche attraverso il digitale, in un agglomerato urbano di grande e media dimensione che affronta congiuntamente tematiche riferibili alle sfide sociali emergenti;
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società dell'informazione e della conoscenza (art.2, comma 1, l.r. n.9/2014) – una società in cui la creazione, la distribuzione, la diffusione, l'uso e la manipolazione di informazioni ha un valore economico, politico e culturale;
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software – vedere: applicazione;
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SPID – vedere: sistema pubblico per la gestione delle identità digitali di soggetti giuridici;
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strategie del Piano triennale ICT – vedere: digital first, cloud first, demand pull, API first, mobile first, once only, user centered design.
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SUAP (Sportello unico per le attività produttive - art.2 d.P.R. n.160/2010) – "(..) è individuato il SUAP quale unico soggetto pubblico di riferimento territoriale per tutti i procedimenti che abbiano ad oggetto l'esercizio di attività produttive e di prestazione di servizi, e quelli relativi alle azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, nonché cessazione o riattivazione delle suddette attività, ivi compresi quelli di cui al decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59.
2. Le domande, le dichiarazioni, le segnalazioni e le comunicazioni concernenti le attività di cui al comma 1 ed i relativi elaborati tecnici e allegati sono presentati esclusivamente in modalità telematica, secondo quanto disciplinato nei successivi articoli e con le modalità di cui all'articolo 12, commi 5 e 6, al SUAP competente per il territorio in cui si svolge l'attività o è situato l'impianto.
3. In conformità alle modalità di cui all'articolo 12, commi 5 e 6, il SUAP provvede all'inoltro telematico della documentazione alle altre amministrazioni che intervengono nel procedimento, le quali adottano modalità telematiche di ricevimento e di trasmissione.
4. Sono esclusi dall'ambito di applicazione del presente regolamento gli impianti e le infrastrutture energetiche, le attività connesse all'impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti e di materie radioattive, gli impianti nucleari e di smaltimento di rifiuti radioattivi, le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, nonché le infrastrutture strategiche e gli insediamenti produttivi di cui agli articoli 161 e seguenti del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. (..)"; -
SUAPE (Sportello unico per le attività produttive e per l'attività edilizia - art.113 l.r. n.1/2015) – "1. I comuni, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, anche mediante esercizio in forma associata delle strutture ai sensi del Capo V, del Titolo II, del d.lgs. 267/2000, costituiscono il SUAPE, quale unico punto di accesso che cura tutti i rapporti fra il privato, l'amministrazione e, ove occorra, le altre amministrazioni tenute a pronunciarsi in ordine all'intervento edilizio oggetto della richiesta di permesso o di SCIA. I comuni possono affidare al SUAPE la competenza dei procedimenti in materia di attività edilizia.
2. Il SUAPE è la struttura organizzativa responsabile del procedimento unico di cui al d.p.r. 160/2010, ferme restando le competenze e l'autonomia delle singole amministrazioni, nell'attribuzione delle responsabilità provvedimentali e dei singoli procedimenti. Nel caso in cui leggi, regolamenti o altri provvedimenti regionali o degli enti locali fanno riferimento allo Sportello unico per l'edilizia o allo Sportello unico per le attività produttive, esso deve intendersi riferito al SUAPE di cui al presente articolo. (..)"; -
titolo (autorizzatorio, abilitativo, edilizio, di studio, ecc) – l'atto o il fatto giuridico sul quale si basa un diritto, o più genericamente la causa, la ragione giustificatrice dell'appartenenza di un diritto, o anche il modo con cui si è acquistato [da Treccani];
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avente titolo – soggetto che ha il titolo necessario;
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titolo abilitativo di cui alla l.r. n.1/2015 – si intende la SCIA ed il permesso di costruire [l.r. n.1/2015, art.7, comma 1, lettera i)];
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titolare del dato (anche titolare della banca dati) – la pubblica amministrazione, o altro soggetto pubblico o privato, che ha originariamente formato il dato per uso proprio o che lo ha commissionato ad altro soggetto pubblico o privato;
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titolare della pratica – soggetto giuridico titolato a presentare la pratica (vedere: pratica).
Non è l'amministrazione titolare dei vari procedimenti o a cui va presentata la pratica (vedere: amministrazione a cui va presentata la pratica); -
titolare del procedimento (anche amministrazione titolare del procedimento) – vedere: procedimento;
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trasformazione edilizia e/o catastale – una variazione dei parametri tecnici o di destinazione di un bene nel tempo [derivata da Trilaterale MUDE];
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trasparenza – accessibilità totale secondo la definizione dell'articolo 1 del d.lgs. n.33/2013;
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user centered design (anche partire dai bisogni dei cittadini o cittadino al centro) – significa indagare, attraverso attività di user research (come i web analytics o la realizzazione di interviste e focus group) in che modo l'utente utilizza il sistema, e fare in modo che tutte le funzionalità, di un servizio o applicazione, siano disegnate intorno alle sue esigenze e modelli mentali, consentendogli di ottenere facilmente e rapidamente ciò di cui ha bisogno, senza passaggi inutili e con istruzioni comprensibili [da Linee guida di service design AgID];
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utente – cittadino, impresa, professionista o pubblica amministrazione che fruisce di un servizio;
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tipologia degli utenti (anche profilazione degli utenti) – classificazione delle collettività differenziate di utenti del servizio [derivata da CIViT n.88/2010];
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vocabolario controllato – una serie di termini e codici standard, definiti, condivisi ed autorizzati, preselezionati al fine di indicizzare e recuperare informazioni in un dominio di conoscenza. Le PA italiane possono fare riferimento ai vocabolari controllati OntoPiA sviluppati da AgID;
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WISP – vedere: PagoPA;