In Umbria si è sviluppato un movimento cooperativo variegato e vivace, considerato anche il limitato ambito territoriale, che comunque è stato capace di dare contributi significativi alla produzione e all'occupazione. Il ruolo economico della cooperazione è stato in molti casi decisivo per la crescita e lo sviluppo di aree geografiche e ambiti di attività, altrimenti non dotati di vere e proprie opportunità.
La Regione Umbria ha sempre considerato la cooperazione una componente rilevante per lo sviluppo economico e sociale del proprio territorio, concetto ed obiettivo che ha ricodificato anche nel proprio Statuto all'art. 15, comma 4 e con la legge regionale 6 agosto 1997, n. 24 "Provvedimenti diretti alla promozione e allo sviluppo della cooperazione".
Con decreto del Presidente della Giunta regionale è nominata e costituita la Consulta regionale della cooperazione ed ha funzioni consultive e propositive.
La Consulta in particolare ha i seguenti compiti:
- formula proposte per gli interventi programmatici e legislativi della Regione in materia di cooperazione;
- propone indirizzi e formula proposte per il raggiungimento delle finalità della presente legge;
- formula proposte in ordine alla conferenza regionale della cooperazione di cui all'art. 3 bis della L.R. 21/2010;
- propone azioni positive per l'inserimento lavorativo in ambito cooperativo, di persone svantaggiate ed in particolare disabili;
- propone azioni positive per una migliore occupazione delle donne, favorendo processi per la valorizzazione delle stesse in ambito professionale e direzionale dell'impresa cooperativa;
- propone alla Giunta regionale i criteri da seguire nella ripartizione fra le Centrali Cooperative dei contributi di cui all'art. 4 della L.R. 24/1997.