Il Disegno Strategico Territoriale rappresenta una rilevante novità nel modo di programmare lo sviluppo territoriale della regione. In prospettiva infatti è destinato a sostituire il Piano Urbanistico Territoriale approvato nel 2000, con un approccio aperto a favorire un raccordo più stretto, di carattere strategico, con la programmazione economica e con la progettazione sviluppata a livello locale.
Gli obiettivi
Attraverso il D.S.T. si ottempera a due esigenze fondamentali:
- fornire un contributo al DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE (DSR) in termini di consapevolezza degli interventi strutturali e funzionali necessari al superamento alle criticita riscontrate nella nostra realtà terrioriale, dando a tal fine coerenza alle azioni in una "visione-guida";
- porre le basi per una rivisitazione del PIANO URBANISTICO TERRITORIALE (PUT), al fine di passare da questo attuale rigido "piano quadro" ad uno strumento strategico più funzionale al perseguimento dello sviluppo sostenibile dell'Umbria.
Una visione strategica e integrata del territorio
Con il DST la Regione Umbria vuole sostenere le politiche territoriali e di sviluppo per conseguire una "visione strategica ed integrata" del proprio territorio, la quale è modellata sui seguenti criteri:
- una definizione selettiva e forte che sia basata su pochi elementi strutturanti e strategici;
- la coesistenza di un'azione centrifuga, verso il contesto nazionale ed europeo tramite la valorizzazione competitiva delle risorse territoriali, e di una capacità di dare risposte ottimali alla domanda endogena di trasformazione e valorizzazione del tessuto produttivo e dei valori identitari, favorendo la coesione e l'integrazione territoriale.
La chiave di lettura
Nel perseguimento di questa "visione strategica integrata", il DST assume una doppia valenza:
- strategica: è il riferimento metodologio e concettuale per l'orientamento delle politiche ed delle azioni;
- operativa e strumentale: considerando soprattutto gli aspetti dimensionali, geografici e socio-economici, "il territorio è uno" e pertando è indispensabile disporre di un quadro di riferimento generale per l'armonizzazione delle diverse politiche e degli strumenti correlati ("coesione strumentale").
I ruoli del DST
Attraverso la peculiare visione strategica del territorio regionale presupposta, il DST assume in sè diversi ruoli:
- strumento che contribuisce all'articolazione e territorializzazione delle politiche regionali di sviluppo e dei contenuti programmatici del Piano Operativo Regionale (POR);
- strumento di contenuto programmatico-progettuale delle politiche paesistiche regionali, articolate ed approfondite all'interno del Piano Paesaggistico Regionale (PPR);
- strumento di governace, quale riferimento per l'integrazione di temi e di competenze settoriali.
Gli strumenti attuativi
L'attuazione del DST avviene mediante progetti territoriali di sviluppo di interesse regionale, denominati Progetti Strategici Territoriali, aperti ad un processo decisionale di condivisione che parte dal "basso". I Progetti Strategici Territoriali costituiscono una AGENDA TERRITORIALE REGIONALE, perché, oltre a riguardare la struttura essenziale del territorio, fanno sì che i diversi territori regionali non interessati direttamente dalle trasformazioni previste, ne siano comunque coinvolti, sia pure indirettamente, per beneficiarne degli effetti; inoltre, questi Progetti realizzano il raccordo tra la programmazione economica e la territorializzazione delle scelte per lo sviluppo del territorio, tant'è che negli ambiti territoriali individuati il processo di elaborazione di tali progetti potrà assumere la valenza di Progetti Integrati Territoriali (P.I.T.), già previsti dal Programma Operativo Regionale (P.O.R.), determinando il diretto riferimento dei progetti agli assi e alle misure definiti dal P.O.R.
Il "Disegno Strategico Territoriale (DST) per lo sviluppo sostenibile della Regione Umbria)" è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1903 del 22 dicembre 2008.