Da chi è costituito
Il COBC è costituito tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e la Regione Umbria.
La Sezione del COBC di Foligno interna al Centro Regionale di Protezione Civile, nelle intenzioni della Regione Umbria, viene prospettata anche quale supporto specialistico-operativo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Dipartimento di Protezione Civile per missioni nazionali e internazionali.
Come è nato
I numerosi beni culturali del territorio umbro che vennero danneggiati dagli eventi sismici del 1997 fecero emergere la necessità di una struttura dedicata alla salvaguardia del patrimonio culturale. Nel 2004 è stato stipulato un Accordo di Programma Quadro tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Dipartimento della Protezione Civile e la Regione Umbria su materia di Tutela e prevenzione sismica dei beni culturali che ha portato all'attivazione di un "Centro Operativo per la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione dei beni storico-artistici e librari dell'Umbria" (COBC). Il COBC è articolato in 2 poli (inizialmente 3) contraddistinti da diverse competenze e finalità ma insieme operano nel rispetto delle proprie specializzazioni. I 2 poli sono: Foligno per il pronto intervento e Spoleto per la conservazione e il restauro. L'Accordo di Programma Quadro ha anche avviato una serie di progetti pilota, per la tutela dei beni culturali, che promuovono azioni ed attività, finanziati con i fondi della delibera CIPE del 9 maggio 2003, n. 17.
Attività del COBC – Polo di Foligno
Alcune attività previste presso il polo di Foligno sono:
- la gestione di un Sistema Informativo Unico per poter individuare i beni presenti nell'area colpita dall'evento calamitoso (numero, tipologie, proprietà, dislocazione geografica, ecc..);
- l'organizzazione del pronto intervento sui beni mobili culturali: diagnosi e conservazione di primo intervento in situ;
- progettazione di strutture movimentabili e assemblabili per l'imballaggio dei beni;
- gestione e deposito di materiali e mezzi di trasporto per il pronto intervento;
- gestione e deposito delle unità mobili di prima diagnostica e schedatura;
- archiviazione dei dati di pronto intervento;
- formazione professionale e aggiornamenti.
Ipotesi di sviluppo
Il Centro Operativo dei Beni Culturali non si imita all'intervento sui beni in caso di emergenza, ma intende svolgere una funzione di raccolta di studi scientifici di nuovi materiali e tecnologie operative, individuare strategie e modelli in grado di fronteggiare le emergenze a fini preventivi, divenendo così un punto di riferimento nazionale e internazionale per le attività di protezione civile relative alla messa in sicurezza del patrimonio culturale colpito da situazioni di emergenza, determinate da eventi calamitosi naturali o antropici, finanche da eventi bellici.