Da molto tempo ormai si dibatte nel nostro Paese sul concetto di partecipazione e più specificatamente sul diritto di voto per i cittadini stranieri senza peraltro giungere ad alcun risultato. Il primo tentativo di introdurre nel nostro ordinamento il diritto di voto alle elezioni amministrative risale al 1997, quando la proposta di legge Turco-Napolitano - divenuta poi la legge n. 40 del 1998 - previde inizialmente tale possibilità. E' noto che la norma fu poi stralciata perdendo così un'occasione che non si è mai più ripresentata nonostante i diversi progetti di legge succedutisi nel tempo. Nel frattempo hanno continuato a diffondersi sul territorio nazionale varie esperienze di partecipazione dei cittadini stranieri di cui le consulte dell'immigrazione sono una testimonianza.
Nella fase attuale che vede un incremento costante della presenza di cittadini immigrati, caratterizzata da processi di stabilizzazione, sia a livello nazionale che regionale, l'impegno teso a favorire la costituzione di organismi di rappresentanza e partecipazione dei cittadini stranieri presso gli enti locali rappresenta l'unico modello partecipativo attuato.
Pur nella consapevolezza che solo il diritto di voto possa includere compiutamente i nuovi cittadini in quella "più ampia comunità di diritti e di doveri" in cui si formula il patto di cittadinanza, un ruolo importante può essere svolto dalle consulte della immigrazione come utile strumento per garantire un ambito effettivo di partecipazione e di rappresentanza delle comunità presenti sul territorio regionale che ormai condividono la cittadinanza locale nel quadro del più complesso meccanismo di governance regionale dell'immigrazione.
E' in pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria l'avviso pubblico per la presentazione delle candidature in vista della ricostituzione della Consulta regionale immigrazione:
scarica allegato 1) ISTANZA DI CANDIDATURA
scarica allegato 2) Curriculum dell'Ente/Organismo