Progetti di monitoraggio
Attività specifiche di ricerca portate avanti dal servizio in autonomia o in collaborazione con altri Enti o Istituti di ricerca.

La corretta pianificazione della gestione faunistica deve prevedere una approfondita conoscenza della presenza e dello status delle popolazioni di fauna selvatica presenti sul territorio. A tal fine, attraverso l'Osservatorio Faunistico Regionale, la Regione Umbria conduce accurate indagini e ricerche scientifiche nel campo faunistico.

Nell'ambito delle attività istituzionali dell'Osservatorio Faunistico Regionale, le attività di monitoraggio delle popolazioni faunistiche occupano un ruolo preminente. I principali progetti realizzati sono i seguenti:

 

 

  • Predisposizione e realizzazione di un archivio alfanumerico e cartografico degli incidenti causati da fauna selvatica;
  • Monitoraggio del trend della popolazione di cinghiale  mediante censimenti e dati cinegetici;
  • Monitoraggio della popolazione di cinghiale  nei Parchi regionali del M.te Subasio e M.te Cucco nell'ambito dei piani di controllo ;
  • Monitoraggio del trend della popolazione di capriolo mediante censimenti e dati cinegetici;
  • Monitoraggio della popolazione della specie lupo nel  territorio umbro-marchigiano attraverso analisi genetica;
  • Monitoraggio del trend delle popolazioni e studio di habitat selection delle specie di avifauna presenti  su tutto il territorio regionale;
  • Monitoraggio del  trend delle popolazioni e studio di habitat selection di avifauna nidificante in ambienti rupicoli;
  • Stazioni di  inanellamento per il controllo dei flussi migratori con particolare riguardo per i turdidi;
  • Monitoraggio della popolazione e dei flussi migratori del colombaccio attraverso i dati dei valichi montani e un progetto specifico di inanellamento;
  • Monitoraggio della popolazione di beccaccia attraverso un progetto specifico di inanellamento che prevede anche il marcaggio satellitare.

Tali vari fronti di ricerca hanno prodotto diverse pubblicazioni che sono disponibili e scaricabili.

 

PROGETTO COMUNITARIO LIFE STRADE

Dimostrazione di un sistema per la gestione e riduzione delle collisioni veicolari con la fauna selvatica (LIFE STRADE)

Beneficiario coordinatore: Regione Umbria

 

Beneficiari associati:

Regione Toscana

Regione Marche

Provincia di Terni

Provincia di Perugia

Provincia di Siena

Provincia di Grosseto

Provincia di Pesaro-Urbino


Progetto cofinanziato al 49,06% dalla Commissione Europea mediante il programma finanziario LIFE+ (L'Instrument Financier pour l'Environnement)


Durata progetto: gennaio 2013 – 31 marzo 2017

 

Budget totale: 1,978,917 €


Premessa

Le infrastrutture viarie costituiscono uno degli elementi portanti dell'attuale sistema economico e sociale e l'espansione di strade, autostrade, ponti e ferrovie è un fenomeno che non accenna a rallentare, nel nostro paese come nel resto d'Europa.

Queste infrastrutture, d'altro canto, rappresentano una seria minaccia alla conservazione della biodiversità in quanto causa di degrado e frammentazione degli habitat, fonte di disturbo e inquinamento, ostacolo ai movimenti e alla diffusione della fauna. Le infrastrutture sono anche un rilevante fattore di mortalità diretta per molte specie: in tutta Europa si stima vengano uccisi dai veicoli ogni anno un numero compreso tra 10 e 100 milioni di uccelli e mammiferi. Solo nel nostro paese si calcola che in ciascuna provincia oltre 15.000 animali vengono travolti ogni anno, con una tendenza che è in continua crescita.

Allo stesso tempo, gli incidenti che vedono coinvolti specie di altissimo valore conservazionistico, quali ad esempio il lupo, rappresentano un ulteriore insostenibile minaccia per popolazioni in alcuni casi prossime all'estinzione.

Infine, gli incidenti stradali causati dagli ungulati costituiscono motivo di preoccupazione sia per quel che concerne l'incolumità degli automobilisti, sia per le ricadute economiche legate agli indennizzi che gli enti preposti sono tenuti a pagare ogniqualvolta questi eventi si verificano.

Queste problematiche richiedono risposte ed interventi urgenti sia a livello preventivo, attraverso una pianificazione dell'uso del territorio che includa tra i propri obiettivi anche quello di istituire reti ecologiche, atte a mantenere o ripristinare la connettività tra popolazioni ed ecosistemi in paesaggi frammentati, sia a livello mitigativo, mettendo in atto tutte quelle misure in grado di ridurre l'impatto delle infrastrutture esistenti sulla biodiversità. Purtroppo la consapevolezza di tale problematica è ancora scarsamente diffusa tra gli amministratori e tutti coloro che si occupano a vario titolo di progettazione, costruzione e gestione delle infrastrutture. L'aspetto economico, legato ai costi di indennizzo, risulta ad oggi il principale o talora l'unico elemento che preoccupa gli amministratori, mentre la componente relativa all'impatto sulla biodiversità, se presente, è relegata in secondo piano. La presente proposta progettuale intende pertanto riportare l'attenzione sulla biodiversità e su come l'impatto delle infrastrutture possa essere mitigato, attraverso  la messa in opera di misure che riducano la mortalità della fauna selvatica in seguito a collisione con i veicoli.


Il progetto mira a combattere i seguenti problemi che rappresentano le cause principali della mortalità della fauna selvatica sulle strade:


Assenza e inadeguatezza dei sistemi di prevenzione:

In Italia sono ancora estremamente limitate e circoscritte le esperienze relative allo sviluppo di sistemi di prevenzione realmente efficaci per contrastare il fenomeno.

I tradizionali sistemi di prevenzione degli incidenti stradali con la fauna selvatica sono rappresentati dalle recinzioni lungo la carreggiata, e dalla segnaletica stradale. Entrambi i sistemi presentano notevoli limiti: le recinzioni, pur rappresentando un sistema efficace per prevenire gli incidenti con la fauna selvatica, costituiscono una barriera permanente allo spostamento degli animali, mentre la comune segnaletica stradale, non è sufficiente a determinare un cambiamento nel comportamento di guida degli automobilisti. Diversi studi sottolineano come ci sia una sorta di assuefazione a tale segnaletica.

Negli ultimi anni sono stati anche sperimentati diversi tipi di dissuasori ottici, acustici e olfattivi che dovrebbero scoraggiare l'attraversamento della strada da parte della fauna selvatica in caso di passaggio di un veicolo, tuttavia la loro efficacia nel ridurre gli incidenti è fortemente messa in discussione.

In conclusione in Italia manca una strategia organica per ridurre il fenomeno dell'impatto del traffico veicolare sulla fauna selvatica.


Mancanza di chiare basi procedurali (normative, regolamenti, capacità etc.) per la gestione del fenomeno degli investimenti stradali di fauna:

Le amministrazioni locali non dispongono di adeguate basi procedurali per il monitoraggio e la gestione delle collisioni veicolari con la fauna selvatica. La normativa vigente a livello nazionale, regionale e provinciale si limita esclusivamente a prevedere l'indennizzo dei danni relativo agli incidenti causati dalla fauna selvatica.

Dal punto di vista normativo, in caso di incidenti con la fauna selvatica si applicano le norme previste dal Codice civile, dall' articolo 26 della legge 157 del 1992, e dal Nuovo Codice della Strada (D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285). Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cassazione, Sez. III, 8 gennaio 2010, n. 80) fornisce ulteriori specifiche sulle responsabilità dell' indennizzo dei danni.


Tuttavia considerando che la gestione della fauna selvatica è di competenza regionale (incluso l'indennizzo dei danni a seguito di incidenti stradali) si assiste ad una forte disomogeneità normativa, con situazioni estremamente differenti tra le Regioni.


Comportamento di guida inadeguato da parte dei partecipanti al traffico:

L'eccesso di velocità è un fenomeno diffuso sulle strade italiane e spesso è una concausa significativa delle collisioni con la fauna selvatica. Nei tratti stradali che passano in ambienti boscosi, in prossimità delle curve o in quelle zone ove si registra un'elevata densità e diversità della fauna selvatica, è necessario procedere con maggiore cautela poiché in queste zone gli attraversamenti degli animali selvatici sono più frequenti e la visibilità è ridotta. Tuttavia, in molti casi i limiti di velocità non vengono rispettati o semplicemente non è applicata la dovuta cautela. Questo è anche dovuto a una segnaletica stradale scarsa o insufficiente ma anche inadeguata a suscitare la necessaria consapevolezza del pericolo. Molti partecipanti al traffico non si rendono conto del pericolo posto da parte dell'attraversamento delle strade della fauna selvatica sia per la loro stessa incolumità in caso di impatto,sia come causa di mortalità per gli animali selvatici.


Obiettivi del progetto

Scopo del progetto è la riduzione della perdita di biodiversità causata dall'impatto del traffico veicolare, attraverso la sperimentazione e la messa in opera di un pacchetto di misure volte a prevenire gli incidenti stradali.

Più nel dettaglio, gli obiettivi che il progetto intende conseguire includono:

  • Sperimentazione di sistemi di prevenzione innovativi per il contesto italiano che possano costituire un esempio esportabile sul territorio nazionale
  • Sviluppo di un piano d'azione per affrontare il problema traffico veicolare-fauna selvatica
  • Indurre le autorità locali e nazionali a mettere in atto interventi concreti e proattivi per ridurre l'impatto delle strade sulla biodiversità.

Le azioni da realizzare sono le seguenti:

  • sviluppare e diffondere nuove strumentazioni per gestire le collisioni tra veicoli e fauna selvatica in tre regioni e 5 province del centro Italia. Un nuovo sistema interattivo, utilizzando degli appositi sensori, provvederà sia ad allertare il guidatore, sia a dissuadere la fauna selvatica dall'attraversamento nel caso ci sia concreta possibilità di collisione;
  • testare il sistema su 10 km di strade provinciali poste sotto il diretto controllo del beneficiario e dei beneficiari associati;
  • sviluppare un protocollo di gestione e monitoraggio per le collisioni tra veicoli e fauna selvatica individuando la migliore strategia a lungo termine e provvedere a testare, approvare e ratificare ufficialmente tale protocollo.

I risultati attesi al termine del progetto sono i seguenti:

  • uno strumento tecnico efficace e innovativo per la riduzione delle collisioni tra veicoli e fauna selvatica;
  • la diminuzione del numero di incidenti tra veicoli e animali di media e grande taglia nei 10 km di strade ove lo strumento tecnico sarà applicato;
  • un protocollo di gestione adottato ufficialmente da tre regioni e cinque province;
  • una disseminazione dei risultati ottenuti con presentazione sia del sistema di prevenzione delle collisioni, sia del protocollo di gestione ad almeno il 70% delle regioni italiane e al 50% dei comuni presenti nelle province coinvolte nel progetto.

MAGGIORI INFORMAZIONI E UNA DESCRIZIONE PIU' DETTAGLIATA DELLO SVOLGIMENTO AL LINK SOTTOSTANTE:

WWW.LIFESTRADE.IT

 

PROGETTO COMUNITARIO LIFE+ BIODIVERSITÀ U-SAVEREDS

"Gestione dello scoiattolo grigio in Umbria: conservazione dello scoiattolo comune e prevenzione della perdita di biodiversità in Appennino"

Il progetto

Il LIFE (dal francese "L'InstrumentFinancier pour l'Environnement"), istituito nel 1992, è il principale strumento finanziario a sostegno della politica ambientale dell'Unione Europea. Attraverso il LIFE vengono cofinanziati progetti a carattere ambientale e di conservazione della natura. LIFE Plus (LIFE+) è stato lo strumento finanziario per la difesa dell'ambiente per il periodo 2007-2013.

Il Progetto LIFE+ U-SAVEREDS "Management of greysquirrel in Umbria: conservation of redsquirrel and preventingloss of biodiversity in Apennines" (LIFE13 BIO/IT/000204) ha come obiettivo la conservazione dello scoiattolo rosso in Umbria e la tutela della biodiversità in Appennino.

Esso fa fronte alla minaccia conservazionistica a cui lo scoiattolo comune europeo (più spesso conosciuto come scoiattolo rosso) sta andando incontro, in seguito alla presenza e all'espansione, anche in Umbria, dello scoiattolo grigio americano. Così come avvenuto nelle isole britanniche ed in nord Italia (in particolar modo in Piemonte), la presenza dello scoiattolo grigio causa, in seguito all'instaurazione di una competizione per lo spazio e per le risorse alimentari, la scomparsa dello scoiattolo rosso. Lo scoiattolo grigio, inoltre, rappresenta una grave minaccia per la biodiversità forestale e, data la posizione e la conformazione dell'Umbria, vi è un alto rischio di una sua espansione in tutto il centro Italia.

 

Gli obiettivi

- Conservazione dello scoiattolo rosso e della biodiversità in tutto il centro Italia.

- Ripristino di alcune popolazioni urbane di scoiattolo rosso (in declino in seguito alla comparsa del grigio) e interventi gestionali presso alcune aree verdi e parchi di Perugia al fine di renderli maggiormente "ospitali" tramite la piantumazione di specie arboree appetibili per lo scoiattolo autoctono.

- Sperimentazione di tecniche di derattizzazione innovative in grado di scongiurare qualsiasi impatto sulle popolazioni di scoiattolo e altre di specie animali non-target e la contaminazione ambientale con sostanze nocive.

- Creazione di un protocollo (Early Warning System and RapidResponse) per intercettare, tramite ilmonitoraggio di alcune aree sensibili, l'espansione oltre il confine regionale, dello scoiattolo grigio.

- Sensibilizzazione della popolazione sull'importanza e la necessità di tutelare lo scoiattolo rosso e con esso la biodiversità forestale del centro Italia.

 

Le fasi

Il Progetto ha una durata di 4 anni (ottobre 2014-ottobre 2018).

Conoscenza: dal 2015 inizieranno le attività sul campo per definire più accuratamente la presenza dello scoiattolo grigio, che ad oggi è presente per circa 50 km2 intorno alla città di Perugia e di cui si hanno segnalazioni anche nell'Alta Valle del Tevere, al confine tra Umbria e Toscana.

Comunicazione: parallelamente sarà avviata una campagna di informazione volta a sensibilizzare tutta lapopolazione sull'importanza della difesa della biodiversità e sulla necessità della rimozione delle specie invasive. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sul progetto saranno pubblicamente accessibili sulla rete (www.usavereds.eu).

Gestione: dal 2016 prenderanno il via le "operazioni di gestione" con la rimozione degli scoiattoli grigi.  Contemporaneamente si agirà sul miglioramento delle "condizioni vitali" dello scoiattolo rosso in città attraverso la messa a dimora di piante appetibili per il rosso e attraverso il ripristino/rinforzo delle popolazioni oggi in difficoltà, a causa della presenza dello scoiattolo grigio.

 

I risultati attesi

- Rimozione della popolazione dello scoiattolo grigio, che risulta essere oggi la principale minaccia per la conservazione dello scoiattolo rosso e di tutta la biodiversità forestale del centro Italia.

- Ripristino e rinforzo di almeno due popolazioni urbane di scoiattolo rosso.

- Accrescimento della conoscenza sul ruolo delle specie alloctone e autoctone; sull'importanza della biodiversità; sul commercio di fauna selvaticae sulle problematiche derivanti da rilasci più o meno volontari dispecie alloctone.

 

I partner

L'Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) è il capofila, al fianco del quale agiranno la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, laRegione Lazio, Legambiente Umbria e l'Istituto OIKOS srl.

 

MAGGIORI INFORMAZIONI E UNA DESCRIZIONE PIU' DETTAGLIATA DELLO SVOLGIMENTO AL LINK SOTTOSTANTE

 

WWW.USAVEREDS.EU


Direzione regionale Sviluppo economico, Agricoltura, Lavoro, Istruzione, Agenda digitale
Servizio Foreste, Montagna, Sistemi naturalistici e Faunistica-venatoria
dott. for. Francesco Grohmann
Sezione Organizzazione attività venatoria