L'Europa, e quindi gli Stati e le regioni che ne fanno parte, sta vivendo una fase di profonda trasformazione, dovuta a processi "esogeni", come la complessiva globalizzazione dell'economia e la nascita di nuovi mercati e di nuovi concorrenti, ed anche a ragioni "interne", come l'invecchiamento della popolazione. Su tali processi si è poi inserita la drammatica crisi economica e sociale che ha colpito duramente proprio l'Europa, non solo come somma di Stati e di regioni ma anche la stessa idea che essa ed i suoi popoli hanno sul proprio futuro.
Un futuro che l'Europa tutta assieme deve costruire, garantendo più benessere, più occupazione, più sviluppo duraturo e sostenibile, innovando il proprio sistema economico, produttivo e sociale senza snaturarne i suoi fondamenti.
La strategia di Europa 2020, adottata dal Consiglio Europeo nel giugno del 2011, punta appunto a promuovere una crescita "intelligente, sostenibile e solidale" basata su un maggiore coordinamento delle politiche nazionali.
Il traguardo, ambizioso ed impegnativo per tutte le regioni europee, viene misurato attraverso 8 indicatori:
- Ricerca e sviluppo
- Istruzione
- Tasso di abbandono scolastico
- Istruzione universitaria
- Emissioni di gas a effetto serra, energia rinnovabile ed efficienza energetica
- Ooccupazione
- Povertà
- Esclusione sociale,
per ciascuno dei quali è stato fissato un target di riferimento "europeo", poi declinato attraverso i Piani nazionali di riforma nei singoli Paesi.
Ogni regione deve contribuire, con le sue politiche e per quanto di propria competenza, a raggiungere il risultato. A tale fine, vanno utilizzati tutti gli strumenti di policy disponibili, tra i quali un ruolo di primo piano rivestono anche le risorse, presenti e future, delle politiche di coesione cofinanziate dall'Unione europea.
Infatti, la coesione economica, sociale e territoriale è al centro della strategia Europa 2020 e garantisce che tutte le energie e tutte le capacità vengano mobilitate e orientate verso la realizzazione delle priorità della strategia. La politica di coesione e i fondi strutturali, già importanti di per sé, sono dunque meccanismi fondamentali per realizzare le priorità di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva negli Stati membri e nelle regioni.
Anche l'Umbria, come tutte le altre regioni d'Europa, deve fare la sua parte. Ma, al fine di conseguire il massimo risultato possibile, è indispensabile conoscere il "punto di partenza", il "dove siamo", e provare a stimare cosa potremmo fare e dove potremmo arrivare, partendo appunto dalle risorse della politiche di coesione.
A tal fine è stato elaborato uno studio, che si propone due obiettivi:
- misurare la distanza dell'Umbria dalla declinazione nazionale degli obiettivi di Europa 2020 (PNR), paragonandola al dato di tutte le regioni italiane, cercando anche di indicare lo sforzo che si dovrebbe fare, assumendo come target di riferimento l'obiettivo nazionale;
- valutare il contributo che i programmi regionali, con particolare riferimento a quelli della politica di coesione, possono dare al conseguimento dei target previsti, valutando sia il contributo dei programmi 2007-2013 che quelli 2014-2020.
Naturalmente da tener presente che la politica di coesione è uno strumento importante, che può contribuire a far raggiungere alcuni dei target della strategia di Europa 2020 ma non può essere esaustivo, sia perché la sua dotazione finanziaria è comunque limitata sia perché non può agire in modo diretto su tutti i target previsti dall'Unione europea.
Si tratta di un importante elemento di riflessione e di stimolo per ragionare attorno alle sfide future per l'Umbria verso Europa 2020, per una regione che sia in grado di indirizzarsi anch'essa verso una crescita più intelligente, più sostenibile e duratura, valorizzando anche quel modello di società "inclusivo" che da sempre la caratterizza.
(Ricerca e sviluppo, Istruzione, tasso di abbandono scolastico, istruzione universitaria, emissioni di gas a effetto serra, energia rinnovabile, efficienza energetica, occupazione, povertà ed esclusione sociale), per ciascuno dei quali viene fissato un target di riferimento "europeo", che viene poi declinato, attraverso i Piani nazionali di riforma, nei singoli Paesi.
Anche l'Umbria, come tutte le altre regioni d'Europa, deve fare la sua parte. Ma, al fine di conseguire il massimo risultato possibile, è indispensabile conoscere il "punto di partenza", il "dove siamo", e provare a stimare cosa potremmo fare e dove potremmo arrivare, partendo appunto dalle risorse della politiche di coesione.
EUROPA 2020 (aggiornato ad aprile 2012)
Presentato al Convegno
"OBIETTIVO EUROPA 2020 - Competitività e innovazione in Umbria" dell'11 aprile 2012
EUROPA 2020 (aprile 2010)