Le frane in Umbria
La franosità ha da sempre una forte incidenza sul patrimonio antropico e pertanto la necessità di convivere con il dissesto idrogeologico attraverso azioni preventive si è imposta già dalla fine degli anni ’70, con la Legge Regionale 5 dicembre 1978, n. 65 “Norme per la esecuzione di opere di consolidamento abitati. Trasferimenti abitati e pronti interventi in caso di calamità pubbliche”, che per oltre un decennio è stata il principale strumento legislativo che ha consentito di finanziare interventi di consolidamento” in difesa dei centri abitati colpiti o minacciati da movimenti franosi” e calamità pubbliche. LINK LIBRO NERO “Centri abitati ammessi a consolidamento”
LINK cartografie: “Perimetrazione centri abitati ammessi a consolidamento”
Per il territorio della regione Umbria sono disponibili le informazioni storiche raccolte nell’ambito del progetto AVI (Aree Vulnerate Italiane), che ha realizzato un censimento delle località colpite da frane e inondazioni in Italia per il periodo 1918-2001.
Un passo in avanti è rappresentato dalla Carta Inventario dei movimenti franosi del PAI prodotta dal CNR-IRPI nell’ambito di un Protocollo d’Intesa fra la Regione dell’Umbria, Direzione Politiche Territoriali Ambiente e Infrastrutture e l’istituto, nella quale sono riportati oltre 47.000 dissesti che coprono un’area complessiva di circa 700 Kmq, pari a 8.4% del territorio regionale.
L’inventario delle frane a scala nazionale è il progetto IFFI “Inventario Fenomeni Franosi in Italia”, coordinato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e realizzato con la collaborazione delle Regioni, che ha organizzato e informatizzato in modo sistematico tutte le informazioni sullo stato di franosità dei territori regionali. l’IFFI è un documento relativo allo scenario di pericolosità da frana in Umbria, approvato con la DGR n. 384 del 29/04/2013. L’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia - IFFI, è attualmente condiviso e consultabile in IDROGEO che rappresenta la piattaforma italiana sul dissesto idrogeologico.
Link idrogeo
A scala regionale la franosità di sfondo dell’Umbria si può qualificare come diffusa, in quanto le frane si distribuiscono su quasi tutto il territorio collinare-montano.
I processi predominanti sono a cinematica lenta, tra questi in primo luogo gli scivolamenti, mentre i processi rapidi di versante rappresentano circa il 5% delle frane, pur generando numerose e gravi situazioni di rischio. Per quanto riguarda l’attività si hanno prevalentemente frane classificate come “quiescenti”.
Le caratteristiche geologiche e morfologiche del territorio regionale risultano particolarmente predisponenti all’attivazione o riattivazione di frequenti eventi franosi in presenza di fenomeni meteorologici, che includono precipitazioni intense e prolungate, anche a carattere nevoso.