Una nozione vasta di governo del territorio non può non contenere una concezione della sostenibilità dello sviluppo
ove integrare le logiche economico-produttive, insediative e infrastrutturali.
Per questo va superata ogni frammentazione amministrativa e procedere a fare sistema, produrre intese non gerarchiche,
nei termini della sussidiarietà e rendere di conseguenza il processo di governance responsabilizzato ai vari
livelli di programmazione e gestione territoriale; in ogni caso la potestà pubblica di pianificazione rappresenta il
quadro di riferimento entro il quale ricomprendere la gestione della flessibilità in rapporto con il privato.
Nel nuovo testo della legge urbanistica licenziato dalla Giunta Regionale e in discussione al Consiglio Regionale,
che ha come obiettivi primari la copianificazione fra enti e il raggiungimento di una sollecita attuazione degli
interventi per una valorizzazione sostenibile del territorio, è stato introdotto il "programma urbanistico" che può
ammettere forme di premialità, anche al fine incentivare ulteriormente i programmi complessi per la riqualificazione
urbana.
Dal 1997, al primo apparire della L.R. 13, i Programmi Urbani Complessi, nel processo di innovazione dell'operatività
amministrativa, si sono confermati come lo strumento di maggior rilievo degli ultimi dieci anni, per
la riduzione del degrado di città, quartieri, centri storici e ambiti produttivi dismessi.
In Umbria circa novanta programmi complessi, 226 milioni di euro di finanziamenti pubblici e 370 milioni di
investimenti privati, suggeriscono la dimensione positiva del fenomeno PUC, alla quale va sommata l'esperienza
tecnica, amministrativa e sociale, maturata nell'arco di questi ultimi sette anni.
Rinascimento urbano significa anche sedimentazione di esperienze maturate nell'approccio integrato alla soluzione
delle problematiche riguardanti la rigenerazione di un patrimonio pubblico e privato, di servizi e residenze;
acquisizione di know-how e competenze peculiari a vari livelli, dalle amministrazioni comunali e regionale, ai
tecnici professionisti, nonché dei privati che hanno sperimentato l'approccio partecipato alla trasformazione e
miglioramento dei centri urbani nella riduzione dei conflitti con la costituzione di accordi, in uno spirito di reciproca
proficua collaborazione.
Ai soggetti richiamati va il ringraziamento per l'opera compiuta.
Con questa pubblicazione, in qualche misura, si è voluto fissare e divulgare il lavoro prodotto, non come esperienza
ultimativa, ma come approccio metodologico-operativo da sviluppare e far progredire, sottolinenando che
solo attraverso l'ulteriore approfondimento dell'integrazione economica e sociale e la partecipazione a scelte condivise
pubbliche-private, si potranno ricostituire tessuti urbani vivibili e di qualità. A tal fine non va sottaciuto
che un adeguato impegno politico-economico a livello nazionale deve necessariamente sostenere la riqualificazione
urbana.
Federico Di Bartolo
Assessore alla mobilità, infrastrutture, urbanistica e
nuove tecnologie Regione dell'Umbria