Progetto Ceramica Made in Umbria
Con la DGR n. 564/2013 è stato approvato il Progetto "La Ceramica Made in Umbria" finalizzato alla "riqualificazione e promozione del brand Ceramica umbra";
Il progetto la CERAMICA MADE IN UMBRIA ha come obiettivo quello di promuovere la ceramica artistica in quanto comparto produttivo dell'Umbria, ma allo stesso tempo continuità storica, familiare e fisica dell'appartenenza ad una comunità locale.
La Regione Umbria ha tra i suoi fini istituzionali, anche quello di valorizzare l'artigianato artistico; con la Legge Regionale n. 4 del 13/02/2013, Testo unico in materia di artigianato si stabilisce che la Regione interviene a favore delle iniziative promozionali e commerciali dell'artigianato. Nel pieno rispetto di tale normativa, il progetto nasce con l'intento di individuare delle aziende rappresentative, con le quali sviluppare un'idea innovativa di rilancio e promozione della ceramica umbra.
In Italia sono presenti 36 centri di antica tradizione ceramica, l'Umbria da sola ne vanta ben quattro: Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio e Orvieto. Tutto il territorio umbro può, però, fregiarsi della produzione di ottime terrecotte; sicuramente comuni come, per esempio, Città di Castello ed Umbertide sono rappresentative di una lavorazione della maiolica che testimonia l'evoluzione produttiva-economica della ceramica in Umbria.
Il progetto la Ceramica Made in Umbria prende vita attraverso la realizzazione di una ricerca che fotografa l'attuale situazione delle aziende della ceramiche. Si è voluto, analizzare la situazione socio – economica del settore della ceramica artistica umbra, verificandone il livello di preparazione all'internazionalizzazione e la capacità di offrire linee guida per la definizione di futuri programmi di sviluppo. La ricerca, condotta in collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia Facoltà di Economia, è stata realizzata su un campione di aziende, selezionato tra quelle presenti in ogni centro ceramico, alle quali è stato sottoposto un questionario dal titolo "La ceramica Made in Umbria: uno sguardo all'internazionalizzazione". Nonostante gli importanti risultati raggiunti negli anni passati, i centri di antica tradizione ceramica umbri lamentano diverse problematiche ed il perdurante momento di difficoltà che li sta colpendo è fonte di giustificata preoccupazione. Al disagio delle numerose aziende, costrette a rallentare vistosamente i propri cicli produttivi, si unisce il malessere delle maestranze, che iniziano a percepire un senso di precarietà. Infatti nel settore ceramico, si è registrata negli anni una forte pressione selettiva che si è tradotta in una riduzione sia del numero di aziende che del numero di addetti. È chiaro come alla base di tale situazione vi sia un'interazione fra cause diverse, sia esogene, come l'apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro ed un'aggressiva politica concorrenziale dei paesi dell'Estremo Oriente, che endogene, come la fragilità produttiva e commerciale delle imprese.
Dallo studio realizzato emerge la necessità di un tempestivo cambio di direzione per recuperare quello che si percepisce come un ritardo innovativo e tecnologico che si riflette sia sulle performaces aziendali che sulla capacità di sbocco sui mercati esteri.
L'innovazione, realizzabile anche attraverso la creazione di nuovi prodotti o di più efficienti processi produttivi, deve necessariamente innalzare il livello qualitativo dell'artigianato artistico che ha subito una flessione negativa negli anni a causa, principalmente, della necessità di abbattere i prezzi per favorire la competitività e la mancanza di un adeguato sistema di formazione delle maestranze. Se la domanda estera, proveniente anche dai mercati BRIC, si contraddistingue per una richiesta di ceramiche caratterizzate da un elevato valore aggiunto, le nuove produzioni dovrebbero utilizzare la qualità e la bellezza dei manufatti come uno strumento per accrescere la capacità di penetrazione nei mercati, soprattutto in quei paesi dove l'elasticità dalla domanda rispetto al reddito è alta, mentre l'elasticità della domanda rispetto al prezzo è bassa. Nell'attuale fase, contraddistinta da una richiesta interna debole, le imprese ceramiche umbre si devono impegnare nel tentativo di posizionarsi in quei mercati che guardano il nostro Paese come ad una capitale mondiale dell'arte, della cultura del "luxury goods", a cui si dovrebbe rispondere coltivando il talento e l'orgoglio del lavoro "hand made".
La Regione Umbria, in considerazione degli esiti della ricerca, ha voluto ideare una collezione innovativa, per trasmettere un nuovo messaggio:" il settore della ceramica si rinnova nel rispetto della sua secolare tradizione artistica". Per ottenere un tale risultato si è desiderato fortemente che la collezione fosse partecipata con le aziende ceramiche, individuando le imprese alle quali affidare la produzione dei prototipi all'interno del campione selezionato per il questionario.
Si sono scelte quelle aziende che hanno manifestato una maggiore propensione all'internazionalizzazione in base alle indicazioni rilevate da alcune risposte del questionario: percentuale di esportazione, numero addetti, presenza del sito web aziendale, utilizzo dell'e-commerce, conoscenza e livello di conoscenza di almeno una lingua straniera. Sono 21 le aziende ceramiche, appartenenti ai diversi centri ceramici, che hanno riportato maggiori valori in questi parametri.
Dette imprese sono state chiamate a realizzare gli articoli della collezione sotto la direzione di un progettista incaricato di elaborare i bozzetti e i disegni esecutivi per ogni prototipo.
La collezione si compone di 45 articoli e la proprietà, dei prototipi, appartiene alla Regione Umbria ma le imprese hanno la facoltà di produrre e di vendere le riproduzioni senza alcun obbligo di royalty nei confronti del progettista. Ciascun pezzo viene realizzato da un'azienda diversa in modo che ogni impresa produce uno o più articoli, rappresentando una novità rispetto alle passate attività promozionali sulla ceramica. Infatti, in questo maniera, le impresa hanno un prodotto proprio che le rappresenta in modo specifico, ma che allo stesso tempo richiama la collezione nella sua unitarietà. Tale moderna concezione permette alle aziende di presentarsi sul mercato con il loro articolo, ma allo stesso tempo di sfruttare il legame che unisce ogni pezzo agli altri per acquisire forza nelle contrattazione di compravendita. Tutto ciò nel rispetto degli accordi di adesione al progetto e di commercializzazione della collezione, sottoscritti dalle 21 aziende.
La Regione Umbria al fine di garantire la più ampia valorizzazione del progetto La Ceramica Made in Umbria ha messo in campo un piano di comunicazione volta a diffondere l'iniziativa e la promozione delle aziende del settore della ceramica. E' stata ideata un'immagine coordinata dove l'identità visiva creata è semplice, dinamica, immediatamente leggibile e affianca coerentemente il concetto di astrazione e sintesi geometrica che sta alla base della collezione. La riscoperta di decori tradizionali viene utilizzato come matrice di un linguaggio di segni e forme che connota in maniera univoca il progetto. L'immagine coordinata verrà comunicata con strumenti operativi multimediali, quali il canale web, le applicazioni sociale e sarà sfruttata in altre iniziative in modo da dare continuità alla promozione del settore ceramica.